giovedì 30 settembre 2010

Il voto di fiducia indica che i finiani sono decisivi. E Bossi chiede scusa ai romani

Non vi era nessun dubbio che il governo ottenesse la fiducia alla Camera. I deputati di Futuro e Libertà non possono permettersi di andare al voto nel totale stato di impreparazione in cui si trovano. Ma Fini ha chiamato a raccolta i suoi per accelerare i tempi per la formazione di un partito. Berlusconi fa buon viso a cattivo gioco: non ha più fiducia in Fini ma deve aspettare che sia lui a fornirgli il pretesto per la rottura definitiva. I 342 voti favorevoli ottenuti indicano senza ombra di dubbio che i finiani e l'MPA di Lombardo sono decisivi per il sostegno all'esecutivo. Il Cavaliere ha sperato fino all'ultimo che la campagna acquisti gli garantisse un sostegno più ampio. Alla fine hanno aderito solo pochi transfughi dall'UDC e dai repubblicani.

La chiarificazione dei rapporti di forze un effetto concreto l'ha già prodotto: Bossi ha dovuto chiedere scusa ai cittadini romani per l'infelice battuta in cui li definiva dei porci. Bocchino aveva annunciato che qualora non lo avesse fatto, i finiani avrebbero votato a favore della mozione di sfiducia presentata dal PD. E in quel caso il Senatur avrebbe perso la poltrona di ministro con annesse conseguenze in termini di perdita di immagine.

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