A Mirabello Fini tiene in sospeso se stesso e la politica italiana. Celebra il De profundis dell'esperienza del PDL ma garantisce la sua fedeltà all'alleanza del centro-destra e al programma elettorale e propone un nuovo patto di legislatura.
Spiega che non se ne è è andato dal partito di cui era stato cofondatore, ma è stato cacciato in due ore di riunione dell'ufficio politico con la motivazione che le sue posizioni erano incompatibili con i valori del PDL. Con l'impossibilità di esprimere il dissenso mancava la precondizioni per garantire la sopravvivenza dell'esperienza PDL. Denuncia la subalternità programmatica nei confronti della Lega e garantisce il suo intatto impegno per una politica vicina al cittadino più attenta ai problemi etici e della legalità
Per altro verso ha difeso l'operato del governo che a suo dire ha operato bene , mantenendosi però sul vago nel descrivere i risultati effettivamente raggiunti dal governo. Ha sostenuto la necessità di garantire uno scudo al premier sul modello del Lodo Alfano. E si è rifiutato per l'ennesima volta di dare spiegazioni sui fatti poco chiari ( casa di Montecarlo in primis) che lo riguardano, rimandando il tutto alle conclusioni che verranno tratte dalla magistratura. Come uomo politico dare una spiegazione convincente sarebbe stato opportuno. Ma forse essa non esiste
Un discorso efficace sul piano empatico con i suoi richiami ai valori e al passato della destra, condivisibile per alcuni aspetti, ma con molte contraddizioni e vuoti. Non ci si poteva aspettare di più probabilmente: Fini è troppo debole per permettersi una frattura definitiva dal Cavaliere e troppo ambizioso per accontentarsi di un ruolo da scudiero o rassegnarsi a un mesto declino.
La tattica è quella di restare nel limbo. La strategia è ancora da venire.
lunedì 6 settembre 2010
A Mirabello un Fini sospeso tra il vecchio centro-destra e un Futuro ( e liberta?) ancora incerto
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2 commenti:
Trovo la tua chiosa perfetta. Temo voglia restare nel limbo e, come hai scritto tu, non ha ancora una strategia.
Ciao Daniele
per uscire dal limbo dovrà proporre agli elettori una valida alternativa di destra. Dubito che ne sia capace.
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