lunedì 20 settembre 2010

Il ritorno di Veltroni e gli antichi tormenti del PD: un documento che non convince


Un anno e mezzo dopo le dimissioni da segretario del PD, Walter Veltroni torna alla carica con un documento promosso assieme a Paolo Gentioni e Giuseppe Fioroni e sottoscritto da 75 deputati del PD. Un'iniziativa che a detta dei suoi promotori vuole essere un contributo al superamento della crisi e al rilancio del progetto Democratico ma che suscita in me notevoli perplessità riguardo alla sua concretezza. Nel testo vengono individuati con una certa precisione i problemi di cui soffre L'Italia ( debito pubblico, inefficienza economica e ingiustizia sociale). Condivisibile il concetto che il Partito Democratico prima ancora che sull'individuazione dei potenziali alleati debba investire nel rafforzare se stesso e la sua capacità attrattiva verso i ceti produttivi e verso le popolazioni del Nord che si sono da esso allontanati. Rimane però vaga l'indicazione dei rimedi necessari per recuperare il terreno perduto e sarebbe stata opportuna da parte dell'ex segretario un analisi autocritica e lucida delle condizioni che hanno portato all'arretramento dei consensi sul PD. Essa invece è totalmente mancante. Le stesse critiche alla leadership di Bersani presenti nella bozza iniziale ma poi cancellate nel testo definitivo non contribuiscono a fare chiarezza sulle reale intenzioni di Veltroni il cui intervento, al di là delle sua stessa volontà, invece che uno stimolo a progredire rischia di essere un elemento di ulteriore divisione nel PD.

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