Il direttore di Libero Maurizio Belpietro avrebbe subito ieri notte un tentativo di aggressione armata sventata dal suo agente di scorta. Uso il condizionale perchè non è ancora certo che il bersaglio del tentativo di violenza fosse proprio lui. Gli inquirenti pur non escludendo alcuna pista sembrano però privilegiare l'ipotesi che l'aggressore intendesse rivolgersi proprio contro Belpietro. Al di là delle divergenti visioni politiche a lui deve andare un incondizionata solidarietà. Si tratta di un ennesimo segnale di un brutto clima in cui versa la società italiana.
Non vedo però una relazione diretta tra l'episodio e il comportamento dell'opposizione anche di quegli esponenti più estremi come Di Pietro che a mio parere usano toni eccessivi: devono essere evitate le strumentalizzazioni politiche e la ricerca pelosa dei mandanti morali. Dare la la patente di fiancheggiatori dei violenti a coloro che esprimono delle critiche verso l'azione del governo non solo sarebbe illiberale e vigliacco, un vero tentativo di mettere a tacere il dissenso, ma getterebbe benzina sul fuoco rischiando di incrementare la spirale dell'odio e della violenza
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