sabato 23 ottobre 2010

Le critiche di Napolitano al Lodo Alfano costituzionale spiazzano Berlusconi


Napolitano si schiera contro l'ipotesi di un lodo Alfano approvato con legge costituzionale. In una lettera inviata al presidente della commissione affari costituzionali del Senato Vizzini, il Quirinale esprime le sue preoccupazioni per l'eventuale approvazione di una legge che consentirebbe al Parlamento di stoppare eventuali procedimenti giudiziari a carico del Capo dello Stato non ricompresi nelle fattispecie di reato ( alto tradimento e attentato alla Costituzione) previste dall'articolo 90 della Carta. Un provvedimento che inciderebbe sullo status del Presidente della Repubblica "riducendone l'indipendenza nell'esercizio delle sue funzioni. L'iniziativa quirinalizia, inappuntabile sotto il profilo giuridico , ha anche dei risvolti politici indiretti ma non per questo meno pesanti. Napolitano fa capire con chiarezza che un ulteriore scudo giudiziario oltre quello già previsto dalla Costituzione lui non lo vuole e che evidentemente l'unico reale beneficiario del Lodo Alfano resterebbe il presidente del Consiglio. Berlusconi rimasto visibilmente spiazzato, è cercato di correre ai ripari dichiarando che lui quella legge non l'ha mai chiesta e che dunque dovrebbe essere ritirata . E' risaputo invece che Il Cavaliere abbia caldeggiato con forza l'approvazione di una legge che gli consenta di eludere i processi a suo carico. Probabilmente si tratta di un modo per prendere tempo e consentire ai Ghedini e soci di congegnare una contromossa per uscire dall'impasse.

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