L'ultima vittima di Universitopoli è Alessandro Orsini, giovane sociologo che non riesce a vincere una cattedra universitaria in Italia, perchè le commissioni regolarmente scartano il suo brillante curriculum pieno di pubblicazioni scientifiche all'estero preferendo nominare candidati locali. Si tratta dell'ennesimo caso che mostra come i concorsi in Italia non solo non garantiscano la trasparenza delle nomine ma finiscano per legittimare gli abusi e le raccomandazioni.
Non sarebbe meglio sostituire queste procedure con una cooptazione trasparente in cui ci si assuma la responsabilità delle scelte fatte? In pratica il direttore e il consiglio di dipartimento si scelgono in autonomia i ricercatori ma se la struttura messa in piedi non produce una soddifacente qualità della ricerca, fanno le valigie i professori responsabili delle scelte con i rispettivi collaboratori
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