lunedì 28 dicembre 2009

A Teheran oggi come trent'anni fa: la Ashura segna la rottura tra il popolo iraniano e il regime


























Come previsto la ricorrenza dell'Ashura si è tramutata nel teatro ideale per dare risonanza a nuove proteste nei confronti di Ahmdinejad, non solo a Teheran ma anche nelle altre principali città iraniane: Tabriz, Ishfaran, Shiraz. E stavolta anche la Tv di stato ha confermato la durezza della repressione del regime con almeno 15 morti tra i manifestanti scontri
Il regime si muove cercando di arrestare i possibili organizzatori del movimento di protesta, che per contro appare più ridotto nelle dimensioni ma più organizzato. Infatti a differenza di quanto successe nelle passate occasioni , stavolta i manifestanti in alcune occasioni hanno reagito e sembra che siano riusciti a fare arretrare le cariche delle forze dell'ordine
Quanto successo ieri potrebbe avere conseguenze di lungo periodo: il giorno dell'Ashura è vietato agire con la violenza e la repressione potrebbe indurre anche gli elementi più moderati sinora rimasti in disparte a negare le proprie simpatie al regime. Tanto più che si comincia a contestare non solo Ahmadinejad ma la stessa guida suprema Khamenei. Quando le folle gridano "Morte al dittatore" ora si riferiscono anche al capo spirituale della teocrazia iraniana
Trent'anni anni fa la cacciata dello scia cominciò dalla protesta repressa in occasione dell'Ashura. E forse , spero, anche oggi siamo all'inizio di una svolta.

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