mercoledì 2 dicembre 2009

Per l'Afghanistan Obama annuncia aumento delle truppe e l'exit strategy

Comunicando la sua strategia militare per l'Afghanistan Obama ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte: ha confermato l'aumento delle truppe; 30000 soldati in più verranno stanziati nel paese asiatico; ma anche dato contorni più definiti alla exit strategy: dalla metà del 2011 comincerà il ritorno a casa. Nel suo tentativo di conciliare le esigenze del conflitto con chi vorrebbe al più presto disimpegnarsi da un teatro militare così complesso Obama ha riduce l'obiettivo, rendendolo più realistico: non si parla più di esportare la democrazia in Afghanistan ma di evitare che i talebani, gli alleati di Al Qaeda, ritornino al potere. Contenimento dei talebani e divisione delle forze nemiche, nel quadro di un confermato impegno di lotta contro il terrorismo: un obiettivo limitato per dare all'opinione pubblica una scadenza visibile della guerra.
D'altronde le forze combattenti in campo sono sufficienti. Il problema è che una volta che sconfiggono il nemico il loro compito finisce e dopo che se ne sono andate i Talebani riconquistano il terreno perduto. Dunque ciò che invece è necessario è l'afflusso di reparti addestrati a compiti di polizia: forze che addestrino la polizia afghana e aiutino gli afghani a controllare il territorio.. Per avere l'appoggio della popolazione non basta scacciare i talebani; occorre consolidare la conquista e avere il controllo del territorio: altrimenti chi collabora con le Forze Nato poi viene ucciso dai talebani che ritornano.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

aumentare le truppe e contemporaneamente promettere ai talebani che si toglierà il disturbo in poco tempo è la più grande cazzata che poteva fare

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