Il Tar del Lazio ha stabilito che gli insegnanti di religione non potranno partecipare "a pieno titolo" agli scrutini e dunque non potranno essere assegnati crediti formativi agli studenti che decideranno di frequentarle. Una sentenza destinata a scatenare polemiche e che il ministro dell'istruzione Gelmini ha già annunciato di voler impugnare. personalmente la logica seguita dal tribunale amministrativo mi sembra si attenga al rispetto del principio di laicità. Al contrario di ciò che afferma la Gelmini, assegnare crediti a chi frequenta l'ora di religione discrimina gli studenti che decidono di non parteciparvi per ragioni di coscienza individuale che debbono essere assolutamente salvaguardate in uno stato laico. L'ora di religione è una facoltà che deve permanere da una libera scelta e dunque non ci deve essere per chi la frequenta il premio dei crediti e la conseguente penalizzazione della loro mancata assegnazione per chi invece fa una scelta diversa.
giovedì 13 agosto 2009
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