sabato 29 agosto 2009

Le miniere della Mongolia ingolosiscono i Paesi più ricchi.

Mongolia, nel blocco sovietico fino al crollo del Muro di Berlino dopo le elezioni le maggio 2009 ha visto la vittoria del candidato dello schieramento democratico Tsakhiagiin Elbegdorj.Da un po' di tempo si vedono esponenti delle diplomazie dei paesi più ricchi transitare in questo Paese. la ragione di questo interesse risede nelle risorse minerarie di cui è ricchissimo il paese: le miniere di uranio sono sempre più strategiche per imprese russe canadesi e australiane. In maggio lo stesso premier russo Putin si era recato in Mongolia per avviare trattative sull'uranio in vista di un accordo per conto dell'azienda nucleare di Stato Rosatom
Le miniere di Rame del Gobi sono le più importanti dell'Asia. Si trovano a pochi chilometri dalla Cina. Ma il Contratto stipulato con Ivanhoe canadese e la Rio tinto australiana conferma l'ancoraggio della Mongolia a un sistema politico lontano da quello del dragone cinese. Una situazione foriera di nuove tensioni internazionali?
Si prevede che la crescita del PIL della Mongolia sarà la maggiore al mondo nei prossimi dieci anni. Il grande dilemma dell'economia mongola concerne il grande flusso di denaro preveniente dall'attività estrattiva non riesce a incanalare nello sviluppo di strutture produttive autoctone
Sarà capace la sua classe dirigente di creare servizi per la popolazione (la maggior parte dei mongoli sono pastori che vivono in condizioni estremamente critiche) o come spesso succede nei paesi in via di sviluppo l'inedita disponibilità di liquidità alimenterà processi di corruzione?

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