Le proteste continuano a far emergere crepe nel regime degli ayatollah: Il procuratore generale dell'Iran ha ammesso le colpe del regime iraniano riguardo ai maltrattamenti e alle torture inflitte ai manifestanti. E' l'ennesimo sintomo di uno scontro che si sta allargando e evidenzia la debolezza del governo appena costituitosi.
Il regime segue la strategia del doppio binario: da un lato deve fare i conti con la sempre maggiore forza di parte degli oppositori interni al regime ( Moussavi, Karrubi) ; e in questo senso cerca di dare le colpe di ciò che sta avvenendo alle potenze straniere: Una cittadina francese, Clotilde Reiss, un impiegato dell'ambasciata francese e uno dell'ambasciata britannica sono stati accusati di spionaggio; il ministro degli esteri francese Kouchner ha reagito pesantemente affermando che le procedure per accogliere nelle ambasciata e chi ne fa richiesta sono delle procedura democratiche riconosciute a livello diplomatico ; e infatti stavolta la giustificazione dello strtaniero sobillatore usata dal regime sembra non convincere l'opinione pubblica.
La comunità internazionali ppare ancora incerta sul da farsi, impreparata agli eventi: gli stati Uniti cercavano un dialogo e gli altri paesi gli andavano dietro. Poi è arrivato lo scandalo dei brogli e le conseguenti manifestazioni degli oppositori. ora si attende di capire più chiaramente chi saranno i vincitori e gli sconfitti della contesa
martedì 11 agosto 2009
Iran: il regime trova negli stranieri il capro espistorio e la causa delle proteste anti Ahmadinejad
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