Svolta epocale per il Giappone: le elezioni politiche hanno sancito il trionfo del partito democratico, che acquisisce il potere dopo 54 anni di assoluto dominio del partito liberaldemocratico
Alla base della scelta di cambiamento la crisi economica che attanaglia il Paese già dagli anni 90 e che sta producendo i suoi massimi effetti in coincidenza con il dissesto finanziario globale: un terzo dei giovani giapponesi ha contratti precari e la disoccupazione è ai massimi storici dal dopoguerra ( 5,7%). I giovani sono stati i primi a sollecitare il ricambio della classe politica che da cinquant'anni ha governato il paese.
Il Giappone è un Paese sospeso tra attaccamento ai valori tradizionali e aspirazioni a mantenersi al passo con la modernità. Non bisogna quindi aspettarsi cambiamenti repentini. D'altronde il partito democratico è formato in gran parte da fuoriusciti del partito liberaldemocratico. E anche il suo leader e presidente in pectore Yukio Hatoyama, è un ex liberal democratico e nipote di ex primi ministri . Il familismo politico è una costante in Giapppone: basta considerare che i nonni degli attuali contendenti, Yukio Hatoyama e lo sconfitto Taro Aso, si erano già scontrati tra loro in competizioni elettorali negli anni 50.
Alla base del programma dei vincitori vi è una vaga politica fatta di incentivi e ammortizzatori sociali che diano sollievo alle tasche delle famiglie e facciano ripartire i consumi. In politica estere è previsto un prudente riavvicinamento alla Cina e un meno accentuato filoamericanismo
partito democratico
lunedì 31 agosto 2009
Con Yukio Hatoyama il Sol Levante svolta a sinistra
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