martedì 2 giugno 2009

I limiti al potere di Re Silvio e la salute di una democrazia


Piovono le critiche su Berlusconni dall'estero: Frankfurter Allgemeine Zeitung ( che lo paragona al dio Giove), Times, Financial Times pongono l'accento sui problemi personali del Cavaliere e sulla vicenda dei voli di Stato in cui Silvio avrebbe fatto viaggiare suoi amici come il cantautore napoletano Apicella. La risposta berlusconiana non si è fatta attendere: si tratta di giornali imbeccati dalla sinistra. Il nostro presidente del Consiglio non coglie occasione per manifestare il suo fastidio nei confronti della libera stampa. Più in generale non ama tutto ciò che può costituire un limite al suo potere: a un livello ben più altro e istituzionale il parlamento per lui è "pletorico" ( magari lo sarebbe meno se lui evitasse di candidarvi il velinume), la magistratura che osa aprire indagini nei suoi confronti è politicizzata, e se il Quirinale osa non firmare i suoi decreti come avvenne nel caso di Eluana Englaro, si minaccia il ricorso al popolo per modificare d'impeto la Costituzione. La solidità degli istituti di controllo rendono forte una democrazia. Il che re vuole essere legibus solutus ne compromette lo stato di salute

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