Cherchez la femme. E il Cavaliere torna a inciampare politicamente sul gentil sesso. La pietra dello scandalo stavolta è l'avvenente bionda Patrizia D'Addario, reclutata da imprenditori pugliesi della sanità, i fratelli Tarantini a partecipare insieme ad altre escort di lusso a cene e festini a Villa certosa e Palazzo Grazioli. Sui risvolti di questura vicenda relativi ad eventuali episodi di corruzione è giusto che si occupino i magistrati. Tanto più che la D'Addario è un personaggio esuberante anche per il suo passato fatto di millantate amicizie con Valeria Marini e il mago David Copperfield e una relazione ne più reale con un noto pregiudicato di Bari, noto come "Spaghetto", e denunciato dalla stessa D'Addario per sfruttamento della prostituzione. Il vero problema dal punto di vista politico è che un personaggio così improbabile è stato candidato dal PDL alle elezioni comunali di Bari. Si ritorna dunque alla questione dei criteri per la selezione della classe politica da parte dal Cavaliere già emerse con le ambizioni parlamentari di Noemi, con il tentativo di candidare ex letteronze e gieffine, il ben noto ciarpame di Veronica.
A queste problematiche il Cavaliere rifiuta di rispondere se non con la solita litania del complotto ordito ai suo danni dalla sinistra e dalla magistratura politicizzata. Ma se nella sua concezione della donna il centro destra sembra considerare la competenza un optional, e elevare a elemento sostanziale l'essere una bella figa ( come ama dire il cavaliere) e magari anche un po' mignotta questo non ha nulla a che vedere con un complotto. E semplicemente una degradazione della rappresentanza politica e del talento femminile.
venerdì 19 giugno 2009
Patrizia D'Addario e Berlusconi: il modello politico femminile del PDL
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