Si stanno realizzando le temute ritorsioni del presidente sudanese al Bashir alla decisione della Corte penale internazionale di spiccare un mandato di arresto contro di lui per le atrocità commesse nel Darfur. Al Bashir ha ordinato l'espulsione dal Sudan di tredici ONG, tra cui Care e save the Children, con la fantasiosa accusa di aver cospirato contro i sudanesi. Le Nazioni Unite hanno reagito al solito in ordine sparso: la Francia chiedeva di votare in Consiglio di Sicurezza una dichiarazione non vincolante che condannava l'atteggiamento del Sudan, ma tale iniziativa trovava l'ostruzionismo di Libia e Cina, alleate di Khartoum. Gli stati uniti dopo la decisione della CPI avevano diffuso un comunicato sfumato: "Gli Stati Uniti sono fortemente impegnati per il perseguimento della pace in Sudan e ritiene che coloro che hanno commesso atrocità deve essere ritenuto responsabile per i loro crimini". Dopo l'avvenuta espulsione delle ONG washington ha cercato di premere per la ,loro riamissione sul governo sudanese ma di certo il sostegno di Pechino consente per ora a al Bashir a mentenere ferma la sua posizione
sabato 7 marzo 2009
Darfur: il Sudan espelle 13 ONG. Comunità internazionale divisa
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