venerdì 6 marzo 2009

Durban II: quando il razzismo diventa arma politica per sdoganare l'antisemitismo

Si sperava di non dover assistere a una replica della vergognosa conferenza delle Nazioni Unite per il razzismo di Durban che nel 2001 si trasformò in una corsa al linciaggio contro Israele e con il sionismo paragonato a una forma di razzismo. E invece visto il documento preparatorio alla seconda edizione di tale conferenza prevista a Ginevra sembra che si riuscirà a fare persino peggio. nel testo redatto sotto la regia di stato notoriamente antisemiti come Siria e Iran , si legge che la politica di Israele nei territori palestinesi costituisce «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Che le azioni israeliane contro i palestinesi violino il diritto umanitario è per alcuni aspetti vero. D'altronde anche quando Hamas lanciava i razzi sulle città con l'obiettivo di colpire civili e mandava kamikaze a farsi esplodere in autobus e bar quelle azioni a maggior ragione costituivano una violazione e palese del diritto umanitario è "una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza". Inoltre non dovrebbe essere un'assemblea politica come quella dell'ONU a stabilire cosa siano i crimini contro l'umanità ma una corte internazionale appositamente costituita. Il fatto che uno stato usi la sede delle Nazioni Unite per condannare come razzista e criminale un'altro Stato di cui non condivide la politica chiarisce che i fini degli estensori di quel documento. . Infine la terza accusa rivolta ad Israele: quella di aver creato una forma di apartheid. Chi ha buona memoria non farà fatica a ricordare che prima del c.d apartheid i nemici di Israele inviavano i loro kamikaze a farsi saltare in aria ai danni dei civili inermi israeliani. Ma per chi non fosse convinto ecco la frase che toglie ogni dubbio: Israele è "una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza". Non la politica di Israele p dunque II vero bersaglio di chi ha redatto il documento, ma la stessa esistenza di quello Stato a dover essere censurata, o meglio la stessa presenza di un popolo ebraico a venire messa in discussione. Siamo all'antisionismo mascherato, dietro cui si cela antisemitismo e odio verso chi è altro e non dovrebbe esistere. Non sorprende che la regia di quest'operazione sia di Siria e Iran, nemici giurati di Israele, definito dalla guida suprema iraniana, l'ayatollah Khamenei "un cancro" da estirpare. In definitiva bene hanno fatto Stati Uniti, Canada e Italia a non prestare il fianco a queste deprecabili intenzioni e a d annunicare la non partecipazione alla conferenza sul razzismo qualora il tono del documento nei confronti di Israele rimanga invariato.

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