venerdì 13 novembre 2009

Con Obama l'Europa periferia degli interessi strategici americani


Tokio, Singapore, Shangai, Pechino, Seul: queste le tappe del viaggi di Obama in Asia. Il presidente americano non può non tenere conto dell'esplosione economica cinese e dell'importanza strategica dell'alleanza con il Giappone, che una parte della popolazione nipponica vorrebbe ridiscutere: Un viaggio che fa seguito alla visita in Africa di alcuni mesi e allo storico discorso de Il Cairo all'islam. A fronte di questo attivismo geopolitico globale non si può non notare come Obama non sia andato a Berlino per le commemorazioni del ventennale del crollo del Muro. Dunque gli Stati Uniti di Obama snobbano il vecchio continente? non vi è dubbio che dopo la guerra fredda l'Europa ha perduto molta della sua centralità nell'ambito delle relazioni internazionali. A queste considerazioni generali si aggiunga lo specifico retroterra culturale di Obama che ha origini africane e ha vissuto in Indonesia ed è dunque orientato per forma mentis a privilegiare altre aree.
Obama sinora ha fatto tre viaggi nel vecchio continente: uno per il vertice della nato, uno per la commemorazione dello sbarco in Normandia e subito dopo si è recato al G8 de L'aquila; in tutti questi casi ha trattato i leader europei in maniera abbastanza sbrigativa.
La perdita di peso specifico all'interno dello scacchiere americano dovrebbe essere un ulteriore ragione per dare maggiore forza al processo di integrazione politica degli stati aderenti all'UE. Rimangono però molti dubbi circa l'adeguatezza del Trattato di Lisbona a questo scopo.

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