venerdì 16 ottobre 2009

Il giudice Mesiano spiato dalle telecamere Mediaset. In tv va in onda il doppiopesismo, la ritorsione verso i nemici e le minacce.



Nella trasmissione Mattino 5 di ieri si è visto a quale livello di sia ridotta Mediaset. Il conduttore Claudio Brachino manda in onda un filmato che riprende momenti della quotidianità del giudice Raimondo Mesiano colui che ha condannato Fininvest a risarcire 750 milioni di euro alla Cir di De benedetti per i danni inflitti con la corruzione dei giudici in merito al Lodo Mondadori. L'autrice del servizio presenta il video come attestante comportamenti "stravaganti" dello stesso Mesiano e dunque ciò sarebbe prova ulteriore della presunta inadeguatezza del giudice. In realtà nel video non emerge nulla di stravagante: si vede Mesiano recarsi prima dal barbiere e fumarsi una sigaretta fuori dal locale nell'attesa che arrivi il proprio turno in cui poter essere servito. Quindi viene ripreso mentre legge il giornale in una panchina. Comportamenti che nulla hanno di anormale. Invece ciò che si evidenzia come davvero caricaturale è l'arrabattarsi dei commentatori nel vivisezionare i comportamenti di Mesiano cercando di trovare nella sigaretta fumata o nel colore dei calzini indossati il sintomo di chissà quale disturbo della personalità. Con l'intervento finale di Alessandro Sallusti ( uno della banda Feltri tanto per intenderci) che con un'altra perla di giornalismo degna dello stile del suo direttore ci informa che Mesiano rinvia da alcuni anni le udienze di un processo che vede in causa due vicini per un tubo dell'acqua rotto.
Oltre all'amenità del servizio occorre riferire di come in casa Mediaset non si brilli certo per coerenza. Per tutelare la privacy del padrone Berlusconi ci si era indignati per le foto di Zappadu che immortalavano i festini del premier a villa Certosa. Evidentemente la stessa garanzia non vale per Mesiano che viene fatto volgarmente spiare da una telecamera alla ricerca di qualche dettaglio compromettente. Se non lo si trova pazienza: si metta comunque in piedi la pantomima volta dileggiare il giudice-mostro, reo di aver colpito il portafogli di Sua Emittenza.
E veniamo al secondo punto: nel caso specifico Mediaset compie contemporaneamente un'azione di aperta ritorsione verso Mesiano e di sottile minaccia nei confronti dei giudici che saranno chiamati a giudicare in appello il ricorso di Finivest. Il messaggio a loro diretto è chiaro: se confermerete la decisione di Mesiano sarete spiati ed esposti alla pubblica gogna come il vostro collega. E anche qui trionfa il doppiopesismo: lo sputtanamento diventa un qualcosa di inaccettabile se vede come bersaglio Berlusconi, se invece colpisce un giudice nemico allora tutto è lecito.

6 commenti:

grandeindio ha detto...

Hai proprio ragione!

storico sgrz ha detto...

ciao grandeindio; grazie per la visita :)

..:: Symbian ::.. ha detto...

FASCISTI MEDIATICI!

Cristian Belcastro Blog

Ivo Serenthà ha detto...

Hanno costruito un servizio che si sta determinando come un boomerang,purtroppo per loro,la cortigianeria ha volte rasenta l'idiozia,e questo è un caso lampante.

Saluti,

&& S.I. &&

Ivo Serenthà ha detto...

Mi scuso per la a con l'acca,non lo farò più....

storico sgrz ha detto...

ciao ivo grazie per la visita; non preoccuparti: gli errori ortografici capitano a tutti

concordo con te il servizio è davvero un autogol mediatico; lo dimostra il fatto che Brachino si sia dichiarato disposto a ospitare in trasmissione il giudice Mesiano :)