Dopo la bocciatura del Lodo Alfano, Berlusconi, visibilmente scosso dall'avverso risultato, non perde occasione per lanciare bordate a tutti coloro che a suo dire complottano contro di lui. Il presidente del Consiglio si rappresenta come un assediato e si fa forza del mandato popolare ricevuto per contestare tutti coloro che esprimono critiche al suo operato. Ha poca importanza che creda o meno a questa sua rappresentazione: ciò che conta è che per curare i suoi interessi non esiti a delegittimare la credibilità di tutte le istituzioni di garanzia con tesi, sconcertanti poco credibili quando non anche palesemente false. E allora ecco i componenti della Corte costituzionale, magistrati e giuristi di riconosciuto valore, ridotti al rango di esecutori di un mandato politico. E poi la versione secondo cui Napolitano lo avrebbe garantito dell'approvazione del Lodo anche da parte della Consulta. Una teoria balzana nel migliore dei casi. O altrimenti una confessione di un comportamento eversivo giacché se il presidente del Consiglio è a conoscenza o addirittura sollecita un interferenza del Quirinale sulla Consulta ecco configurarsi un palese vulnus degli equilibri tra poteri, un attentato alla Costituzione di cui lo stesso Berlusconi, assieme a Napolitano, dovrebbe essere chiamato a rispondere giudizialmente.
Infine c'è la conclusione degna dell'eleganza del cavaliere: L'offesa a Rosi Bindi definita "più bella che intelligente". Pronta la replica dell'interessata: "non sono una donna a sua disposizione". Ed efficace la battuta della Melandri: Berlusconi, un uomo più alto che educato". o ancora meglio: "più alto che onesto"
venerdì 9 ottobre 2009
Berlusconi, un premier più alto che onesto
Etichette:
Berlusconi,
giustizia,
politica italiana,
presidente della Repubblica
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento