lunedì 30 novembre 2009

Le due facce dell'America latina: l'Honduras del latifondista Lobo e l'Uruguay del guerrigliero pragmatico Mujica


In Honduras si sono svolte le elezioni politiche del dopo colpo di Stato che esautorò Zelaya. Voto delegittimato da numerosi paesi del Sud america ( Brasile, Argentina, Ecuador , Venezuela; invece gli Stati Uniti hanno riconosciuto la validità del risultato ) che hanno denunciato il fatto che il processo che doveva portare fuori dal golpe di Micheletti non si è completato come auspicato in senso democratico. E difatti la vittoria è andata al conservatore Porfirio Lobo, tipico profilo del latifondista sudamericano, con il 56% dei consensi. Va comunque rilevato che è andato alle urne il 60% degli honduregni, nonostante le forze di opposizione avessero invitato a disertare il voto per protesta
Se L'Honduras sembra essere destinato a prolungare la sua instabilità politica l'Uruguay sembra aver imboccato la strada che porta a una solida democrazia. Il neo presidente eletto José Mujica, a dispetto del suo passato da guerrigliero tupamaro, si presenta con un programma pragmatico che va nella stessa direzione del predecessore Vazsquez puntando a consolidare lo sviluppo economico del Paese. E grazie a questa annunciata continuità ha raccolto i voti moderati necessari al successo . L'evoluzione politica di Mujica ne fa un interessante personaggio nel panorama latinoamericano, possibile punto di congiungimento tra il socialismo alla Chavez e quello più realista di Lula

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