mercoledì 3 giugno 2009

L'odissea della Birmania e l'ennesimo processo farsa contro Aung San Suu Kyi

Aung San Suu Kyi
Il Myanmar ( ex Birmania) è uno degli Stati più autocratici al mondo, in mano a una dittatura militare che da decenni ha isolato il paese dal resto della comunità internazionale. Il leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, con la sua lotta non violenta ispirata ai metodi di Gandhi, è il simbolo di un popolo che cerca di riacquistare il diritto alla libertà. Da oltre venti anni agli arresti domiciliari Aung è stata nuovamente messa sotto processo per avere cercato di sottrarsi a questa misura.
In realtà si tratta dell'ennesima farsa messa in atto dalla Giunta con il pretesto del tentativo di un americano mormone, John William Yethaw, di raggiungere a nuoto la casa di Aung, Una messinscena volta a eliminare l'unico credibile rivale , anche in vista delle elezioni previste per il 2010. Un processo iregolare e per di più svolto sinora a porte chiuse. Solo Amnesty International ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che affronti il problema birmano."Il governo di Myanmar deve liberare Aung San Suu Kyi una volta per tutte, senza condizioni e senza ripristino degli arresti domiciliari", ha dichiarato Benjamin Zaracki, esperto di Amnesty International per il Myanmar.

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