Dopo la crisi finanziaria che ha colpito Grecia, il rischio è ora quello di un effetto domino che colpisca anche altri Paesi. Per ora va detto che nessuno Stato dell'Ue si trova in condizioni così dissestate come quello ellenico. Il rischio maggiore di fronte ad ondate speculative lo corre il Portogallo che ha fallito recentemente un asta dei suoi bond per la richiesta di tassi troppo alti da parte degli investitori. Anche la Spagna naviga in cattive acque: ha un deficit sopra l'11%, una disoccupazione al 20% e anche il suo premier Zapatero non sembra in grado di affrontare la sfida di riformare il mercato del lavoro. Tuttavia a suo favore può vantare un debito pubblico ancora contenuto attorno al 50%. Meno a rischio sembrano l'Irlanda, che può contare su metà del suo PIL esportato e su Dublino scelta come sede europea da molte multinazionali americane ( anche Google per esempio), e l'Italia che ha il tallone d'Achille del debito pubblico alto, ma con un deficit sotto la media europea e un settore manifatturiero che gode di grande apprezzamento in tutto il mondo può ancora considerarsi relativamente al sicuro. E difatti anche l'ultima asta dei titoli di Stato italiani ha visto il sold out da parte degli investitori
mercoledì 5 maggio 2010
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1 commenti:
Credo che la Spagna, con l'11% di deficit, sia più o meno al pari con gli Stati Uniti. Se tanto mi dà tanto, falliscono insieme. O no? Eh no no, guarda un po' ... ;-)
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