Marco Carta il vincitore di San remo con una canzone orecchiabile ma banalotta ha avuto il grande merito di togliere il primo posto a Povia e alle sue ambigue e discutibilissime tesi sull'omosessualità espresse in "Luca era gay". Ciò che preoccupa non solo le tesi sostenute da un singolo cantante ma il fatto che esse siano state sostenute da così tanta gente da portare un brano che associa l'omosessualità a disturbi dell'identità alle soglie della vittoria in una manifestazione popolare. Ciò significa che una gran parte degli italiani continua a ritenere l'omosessualità come un qualcosa di anormale, legato problemi psicologici dell'individuo, o addirittura un vizio o uno scherzo della natura. E a questo atteggiamento omofobo va detto che contribuisce anche la Chiesa la quale pur avendo rinunciato alle tesi dell'omosessualità come malattia continua a ritenere tale inclinazione sessuale come oggettivamente disordinata rispetto al progetto di Dio sull'uomo.
P.S: riporto uno stralcio di un'intervista rilasciata da Povia nel 20o5 a Panorama in cui emergono le idee del cantante sull'omosessualità
... Lo dico? Per me che due gay o due lesbiche possano adottare un figlio non è affatto giusto.
Non è giusto?
Certo che no. Il bambino chi chiamerà papà?
La famiglia non è solo quella tradizionale. E comunque all'estero, negli Stati Uniti, per esempio, agli omosessuali danno la possibilità di adottare ragazzini gay.
Perché, ci sono ragazzini gay? Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti, a quello che ti insegnano da piccolo.
Vuol dire che se si respira gay si diventa gay?
Una specie. Come quei bambini che mamma e papà picchiano e loro per perversione vogliono essere picchiati. Ma se lei mi vuole bene, non la scriva questa cosa. Non scriva che l'ho detto, perché non è normale avere queste idee. Anche se ognuno è libero di pensarla come vuole. Comunque io so quello che dico. Anch'io ho avuto una fase gay.
Davvero? Racconti.
È stato quando avevo 18 anni. È durata sette mesi, poi l'ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati e hanno anche dei figli.
domenica 22 febbraio 2009
Marco Carta ci salva dall'omofobia di Povia e di parte degli italiani
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5 commenti:
Un post che è una stronzata....è una offesa a quanti hanno inteso la canzone di Povia come una storia umana che nn ha nulla dell'omofobia se non nella mente contorta dei gay stessi che si sentono attaccati anche dalla loro stessa ombra!
la violenza del tuo attacco dimostra che ho colpito nel segno, purtroppo....
In risposta all'anonimo, trascrivo qui un commento che ho fatto altrove:
Trovo che la canzone di Povia (se fosse, come dice Bonolis, solo "una storia", cioè non rappresentativa di una categoria), sarebbe da cestinare e basta (senza strillare tanto, intendo). Sarebbe comunque meno zuccherosa del quadretto patetico che ha fatto dell'omosessualità Benigni e Grillini. Senonchè, il cantante ha cercato proprio i luoghi comuni e le teorie più pericolose e obsolete. Quelle che, guarda caso, lui condivide (ma senza avere titoli per fare una diagnosi così ingiuriosa verso i "genitori" di Luca!).
Anche se la storia gli fosse stata raccontata tale e quale, aveva il dovere di dubitare di chi cerca giustificazioni accusando mammina e papà. E avrebbe dovuto riflettere sulle conseguenze del suo nefasto quadretto.
Sia chiaro che -in ogni caso- non credo al racconto di Povia. Perchè fin qui ha raccontato troppe fregnaccie. Ma se anche fossero vere, Povia va 'licenziato' con disonore. Perchè possa riflettere sulle sue manie, per il suo stesso bene.
La canzone di Povia era davvero bruttina e molto banale, nulla di più però.
Si trattava di uno scandaletto creato ad arte da Bonolis per ottenere più ascolti. Purtroppo il movimento glbt lo ha seguito senza pensarci due volte...
Mah, forse sarebbe meglio che il movimento glbtq* iniziasse a darsi degli obiettivi da solo, senza inseguire scandaletti costruiti ad arte...
http://noirpink.blogspot.com/2009/02/il-gay-telecomandato-se-bonolis-e-povia.html
Povia? Via!
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