mercoledì 25 febbraio 2009

Berlusconi e lo spauracchio del referendum elettorale

I prossimi appuntamenti elettorali saranno le elezioni europee, le amministrative e il referendum elettorale. Ebbene sembra che l'intenzione di Berlusconi non sia quella di accorpare tutti e tre gli eventi in un unico election day ma di tenere separato il referendum con lo scopo di farlo fallire. Il referendum prevede di eliminare il sistema delle pluricandidature e di dare il premio di maggioranza non più alla maggiore coalizione ma al partito più grande. Questo negli scopi dei promotori dovrebbe ridurre l'eterogeneità delle coalizioni che rende più difficile la governabilità e favorire la semplificazione del sistema politico in direzione di un bipartitismo compiuto. Il Cavaliere non appare convinto da questa soluzione: essa metterebbe in discussione il sistema di potere che si è già creato e che lo vede in una posizione dominante, suscitando le riottosità degli alleati ( Lega in primis) e quindi ponendolo in una situazione di maggior incertezza che certamente non gli gioverebbe in questo momento a lui favorevole sotto il profilo del consenso. Il problema consiste nel fatto che ancora una volta Berlusconi fa i suoi interessi contro quelli del paese: non solo non si capisce per quale motivo si debba spendere più soldi per fare più tornate elettorali ma va anche detto che un sistema tendente al bipartitismo renderebbe più coerente le azioni di governo dei vari esecutivi che dovessero succedersi al potere.

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