Casini in un intervento al convegno della fondazione liberal lancia il progetto di far evolvere l'UDC in un nuovo partito della nazione che sia capace di ridare voce alle idee e al valore del centro. Il nucleo della strategia di casini risiede nel suo rifiuto del bipolarismo e nella speranza che l'autoritarismo berlusconiano e l'accertata incapacità di governare della sinistra possano far convergere tanti voti di lettori insoddisfatti verso un terzo polo di centro. "Oggi i più grandi alleati di Berlusconi sono Di Pietro e Travaglio, che consentono a Berlusconi di non rispondere ai cittadini che non arrivano a fine mese, mentre noi dobbiamo chiedere a Berlusconi di portare agli italiani il suo rendiconto di metá legislatura sulle cose concrete, il Pd, è finito con l'errore di credere che la sommatoria di forze possa costituirne l'identità. E invece l'identità ci vuole e non bisogna rinnegarla, insieme alle proprie radici 'che non sono un impicciò» casini tocca un punto dolente per il PD: il non essere riuscito a realizzare un progetto che fondesse due differenti realtà come quella socialdemocratica e cattolico-sociale. Un fallimento che porterebbe per un verso una parte del PD a rintanarsi a sinistra, e l'altra parte a guardare a un nuovo grande centro che costituisce la speranza politica del leader dell'UDC
domenica 22 febbraio 2009
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