lunedì 15 novembre 2010

Sciogliere una sola Camera: Berlusconi e la soluzione plebiscitaria alla crisi

L'ultima estemporanea proposta di Berlusconi per risolvere la crisi a suo favore è quella di procedere al solo scioglimento di un solo ramo del Parlamento nel caso in cui ottenga la fiducia al Senato ma non alla Camera. L'art 88 della Costituzione effettivamente prevede la possibilità che il Capo dello Stato possa sciogliere una sola Camera. Alla base di questa disposizione vi è il fatto che originarimente era prevista per le due Camere una legislatura di diversa durata: sei anni per il Senato , cinque per la Camera. Accorgendosi dei problemi pratici che questa discrepanza temporale avrebbe provocato si è provveduto di fatto a disapplicare sin dall'inizio questa norma provvedendo a sciogliere contestualmente le Camere ( il Senato veniva sciolto un anno prima della sua scadenza naturale) fino a quando negli anni 60 si è portata la legislatura del Senato a cinque anni.
L'ipotesi propugnata dal Cavaliere dunque non è stata mai applicata perché considerata dai suoi stessi estensori generatrice di confusione istituzionale. Una analogia situazione la vivremo oggi con l'ipotesi di andare a votare immediatamente per la sola Camera dei deputati e nel 2013 per il Senato ( dove il Cavaliere ritiene di poter avere ancora la maggioranza). Si creerebbe un precedente che porterebbe a sfasare la scadenza temporale della legislatura nei due rami del Parlamento con la prospettiva di dover andare incontro ogni due anni a possibili modifiche delle maggioranze parlamentari con conseguente ulteriore instabilità di governo.
Inoltre votare solo per la Camera avrebbe come scopo unico quello di decidere se confermare o meno la maggioranza già esistente al Senato. Il voto per rinnovare il Parlamento assumerebbe il significato di un pronunciamento plebiscitario sulla persona di Berlusconi con un forte condizionamento dell'elettorato a optare per la permanenza in sella del Cavaliere, visto che qualora si dovesse confermare una maggioranza diversa nelle due Camere il ricorso alle urne si rivelerebbe inutile e obbligherebbe a indire nuove elezioni ( con ulteriori spese di tempo e denaro per il contribuente).
Insomma un autentico pasticcio che ha come unico scopo di consentire a Berlusconi di mantenersi al potere.

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