L'incubo contagio finanziario si ripropone: stavolta è l'Irlanda ad essere nell'occhio del ciclone. Dublino ha nazionalizzato le sue banche pesantemente indebitate e ciò ha portato il deficit statale al 30%. Ma orgogliosa della propria indipendenza acquisita così a fatica l'Iralnda cerca di fare da sola e non vuole essere aiutata con un apposito fondo costituito dall'UE sul modello della Grecia
Ma il buco è ingente: se fosse necessaria tra i 50 e 100 miliardi di euro il fondo predisposto dall'Europa che però in cambio vorrebbe un innalzamento delle tasse sulle imprese. Questa misura però influenzerebbe negativamente l'afflusso degli investimenti esteri nel Paese e allontanerebbe le multinazionali che hanno deciso di stabilirvvi la loro sede europea
update 22 novembre: Dublino accetta il piano di sostegno di Ue e Fondo monetario per 90 miliardi di euro. In cambio dovrà impegnarsi a rendere più rigoroso il piano anti deficit. Probabilmente dovrà ridiscutere anche la corporation tax al 12,5% che ha permesso di attirare capitale e imprese nel Paese
mercoledì 17 novembre 2010
L'Irlanda al verde per la crisi economica
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