Casini sente il logorio dello stare da anni all'opposizione in solitaria e apre a Berlusconi. Chiede però il ridimensionamento della Lega, condzione che ben difficilmente il Cavaliere è disposto a discutere. Il Leader dell'UDC, due anni dopo l'allontanamento dall'alleanza di centro destra per il suo rifiuto di fondersi nel PDL, è ben conscio di quanto sia improbabile ricucire lo strappo con gli ex alleati. E per questo la sua esternazione suona anche come un messaggio a Bersani affinché il PD rompa gli indugi e metta sul piatto le sue reali intenzioni di costruire assieme un nuovo progetto politico. in cui l'UDC non sia relegato al ruolo di appendice della sinistra.
Quasi contestualmtne anche il ministro Carfagna punta i piedi minacciando di abbandonare il governo e il PDL. Oggetto dei malumeri i contrasti sulle competenze per realizzazione del termovalorizzatore a Salerno con il coordinatore regionale Nicola Cosentino, già indagato per camorra. Ma non appare una coincidenza che il disagio emerga pubblicamente alla viglia della discussione della fiducia. Pronti a reclutare la bella Mara, alla finestra vi sono Futuro e libertà dell'amico Italo Bocchino e la nuova Formazione Forza Sud di Gianfranco Miccichè.
Quando c'è aria di crisi, per mantenere un posto al sole nel Palazzo si manovra......
lunedì 22 novembre 2010
Le convergenze parallele Casini - Carfagna
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