venerdì 26 febbraio 2010

Mills: per la Cassazione reato prescritto ma consumato. Una sentenza agrodolce per un Cavaliere al bivio

La sentenza con cui la Cassazione dichiara prescritto il reato dell'avvocato Mills è una stangata morale per Berlusconi. La suprema Corte ha confermato le conclusioni cui erano giunti i giudici d'appello: Mills ha reso deposizioni false a favore di Silvio Berlusconi sulle sue responsabilità nella costituzioni dei fondi neri All Iberian e per questo suo "servigio" ha ricevuto in premio una tangente di 600000 $ dal manager Fininvest Bernasconi. E per questo dovrà risarcire 2500000 euro di danni di immagine alla presidenza del Consiglio costituitasi parte civile. L'avvocato inglese però se la cava dal punto di vista penale perché il reato è prescritto grazie alle disposizioni della c.d. legge Ex Cirielli che riduceva i tempi massimi per celebrare il processo da 15 a 10 anni. Berlusconi afferma di non conoscere Mills e di volere per se l'assoluzione piena. Ma è' presumibile che anche il Cavaliere la cui posizione era stata stralciata grazie alla provvisoria applicazione del Lodo Alfano e al legittimo impedimento, sia destinato a breve ad andare incontro a prescrizione. A meno che lui non vi rinunci. Sarebbe non solo un suo diritto (ex articolo 157 del codice penale) ma in questo caso sopratutto un suo dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini. Infatti , nonostante il tentativo affannoso di Fede, Feltri & C di presentare il pronunciamento della Cassazione come un punto a favore del Cavaliere, in questa vicenda più di altre volte Berlusconi viene a configurarsi come il corruttore che riesce a garantire l'impunità a se stesso e al corrotto. Il timore che questo scenario nella sua evidenza possa, in un rigurgito di indignazione, risultare non tollerabile anche all'opinione pubblica sinora abbastanza indifferente alle sue vicende giudiziarie, potrebbe indurre il Papi a una minore sfrontatezza nell'uso di dispositivi ad personam. Resta una prospettiva remota ma, a differenza di altri contesti, non così irrealistica. Sopratutto qualora non sortisca gli effetti sperati l'usuale e prevedibile tentativo di cloroformizzare con la propaganda dei suoi media il residuo di coscienza civile degli italiani.

2 commenti:

Ivo Serenthà ha detto...

Il classico gioco delle parti,dove la pur facile interpretazione non dovrebbe lasciare dubbi,chi viene prescritto ma gli tocca perlomeno di pagare i danni,è colpevole,ma a destra si nascondono dietro ad un dito non solo su questa sentenza.

Chi lo vota da quindici anni,è conscio del personaggio,e gli va bene così perchè gli assomiglia.

Il problema è lui,ma con la benedizione del popolo sovrano.

Saluti

&& S.I. &&

storico sgrz ha detto...

ciao Ivo
sono d'accordo sullo spessore del Cavaliere. meno sulle motivazioni di chi è spinto a votarlo.
Il vero problema è la scelta e dall'altra parte non sono molto meglio; anzi....

un saluto