La commissione di vigilanza Rai ordina la cancellazione di tutti i programmi di approfondimento politico nel servizio pubblico nel mese precedente le elezioni amministrative. E' una decisione da regime nazistalinista, cioè nel pieno stile con cui i nostri politicanti concepiscono oggigiorno la democrazia. Dunque ci sarà spazio solo per i servizi ( o servizietti?) paludati dei TG di Minzolini & C, e per le noiosissime quanto inutili tribune politiche in cui i vari candidati possono esibirsi nell'esposizione di bugie e banalità senza timori di venire contraddetti dai timorosi moderatori di turno. Ovviamente il presidente del Consiglio condivide l'iniziativa censoria. Il Cavaliere sedicente liberale, è notorio , non ama le trasmissioni a più voci ( da lui graziosamente ribattezzate oggi "i pollai") nè tantomeno essere interrotto nell'esposizione della sua propaganda. Che per giunta potrà continuare a propinarci indisturbato dalle reti di sua proprietà, che ovviamente non sono per nulla vincolate al diktat imposto alla TV di stato
mercoledì 10 febbraio 2010
Il diktat della Commissione di Vigilanza legalizza in Rai la censura di regime
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1 commenti:
siamo in pieno regime, istituzionalizzato e strisciante...
saluti
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