lunedì 8 febbraio 2010

Con Yanukovich l'Ucraina si riavvicina a Mosca. Ma non troppo

Con la vittoria alle presidenziali di Yanukovich l'Ucraina volta pagina e delusa dalle false promesse della rivoluzione arancione decide il riavvicinamento alla Russia. Tuttavia Yanukovich è combiato rispetto a quello che cinque anni fa perse per opera del leader filo-occidentale Yuschenko. Gli anni di lontananza dal potere lo hanno ammorbidito: perciò ha dichiarato che la Russia non sarà più il partner privilegaito perché occorre dialogare anche con l'Europa. Ad ogni modo il riavvicinamento a mosca ci sarà e di ciò è consapevole il popolo ucraino ha bisogno della Russia per risollevare la propria economia. Anzi non è detto che un maggiore contatto con il Cremlino non consenta a Kiev di accostarsi all'occidente con maggiore successo e con meno contrasti di quanto avvenuto in questi anni
L'altra contendente, la reduce della rivoluzione arancione Julia Timoshenko ha anzi nel corso degli anni assunto un piglio più autoritario; ma ciò che conta è che gli anni de l suo governo sono stati disastrosi. L'unico effetto positivo della rivoluzione arancione è la grande libertà di opinione sui media che si è avuta anche in campagna elettorale. Ma a differenza del 2005 non c'è più lo scontro geopolitico tra sostegno occidentale e russo. Nè Yanukovich nè la Timoschenko si sono presentati come aaperti sostenitori o avversari della Russia. L'Ucraina ha un'altra priorità: riagganciarsi al treno del benessere momentaneamente perduto

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