Emanuele Mastrangelo, redattore del sito "Storia in Rete" lancia gravi accuse di censura nei confronti di Wikipedia. Mastrangelo denuncia di essere stato bannato come redattore dagli amministratori dell'enciclopedia più famosa di Internet per aver tentato di dare risalto all'interpretazione della lotta di Liberazione in Italia come "guerra civile". Va ricordato che si tratta di un filone storiografico che presenta autorevoli sostenitori come ad esempio De Felice e Carlo Pavone. La versione dei gestori di Wikipedia Italia, ricavabile dalla pagina dedicata al "processo" è che Mastrangelo sarebbe stato bannato per aver riportato scorrettamente le fonti. In realtà se si legge la voce "Resistenza italiana" su Wikipedia si nota che qualsiasi riferimento all'interpretazione storica della guerra civile italiana del 43-45 è assente, registrandosi solo una posizione critica in una nota. Nè vi è presente un lemma appositamente dedicato.
In poche parole la posizione di Mastrangelo trova delle conferme: su Wikipedia per ragioni probabilmente ideologiche non si parla di "guerra civile italiana". E chi tenta di proporre l'argomento viene considerato indesiderato e allontanato.
Un episodio grave tenuto conto dell'importanza del sito che compare spesso in cima ai risultati sui motori di ricerca e a cui si rivolgono moltissimi giovani studenti per i loro approfondimenti.
L'idea di Wikipedia come enciclopedia in cui è possibile liberamente contribuire va difesa nella sua validità, ma perchè rimanga fedele alla sua missione occorre liberarla delle persone che ne sfruttano la popolarità per proporre una visione ideologizzata della storia e censorea dei punti di vista non allineati alla Vulgata.
domenica 5 dicembre 2010
Censura e Vulgata su Wikipedia: vietato parlare di guerra civile italiana
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