Il nostro premier Berlusconi in visita ai terremotati d'Abruzzo per risolvere magicamente la situazione degli sfollati aveva prodotto l'ultima delle sue trovate geniali che lo hanno reso celebre in tutto il mondo: costruire una "new town" una uova città da affiancare alla vecchia L'Aquila ormai ridotta a un cumulo di macerie. E in questo ha esibito la sue esperienza di palazzinaro che agli esordi della sua carriera da Paperone aveva ideato Milano 2 e Milano 3. Con il tatto che tutti gli Berlusconi si è dimenticato di chiedere agli aquilani se desiderano abbandonare le proprie radici per trasferirsi definitivamente in una nuova realtà senza anima che dia l'impressione di assomigliare a un quartiere dormitorio delle periferie delle grandi città.
Ad ogni modo il Cavaliere le promesse le mantiene. Lo sanno bene a san Giulia no di Puglia, tristemente nota per essere stato colpito nel l'ottobre 2002 da un terremoto che fece crollare una scuola in cui morirono 27 bambini e un insegnante. Anche allora Silvio accorse a dare il suo caldo conforto e a promettere una rapida ricostruzione dell'abitato gravemente lesionato. Ebbene sette anni dopo gli abitanti di san Giuliano vivono in gran parte ancora nelle casupole di legno che dovevano essere rifugio provvisorio. Il piano dei lavori infatti era stato approvato solo nel 2005 e ci vorranno ancora anni se non decenni perché la ricostruzione venga completata. Gli abruzzesi, speranzosi nella new town prendano nota.
sabato 11 aprile 2009
Terremoto: La new town di Berlusconi e il precedente di san Giuliano di Puglia
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