giovedì 16 aprile 2009

No all'election day. Per Berlusconi e Bossi gli equilbri di potere hanno priorità sulle emergenze nazionali


Alla fine Berlusconi ha ceduto al ricatto della Lega: "l'election day" , ovverosia l'accorpamento in unica data di elezioni amministrative, europee e referendum sulla legge elettorale non si farà. Il referendum verrà svolto in un successivo momento, in modo da ridurre notevolmente la possibilità di raggiungere il quorum. Il Cavaliere ha candidamente confessato che in caso contrario la Lega, che avrebbe visto il suo peso politico e il connesso potere di ricatto diminuire notevolmente con le modifiche proposte dal referendum, avrebbe fatto cadere il governo. Un segnale molto chiaro lanciato ai cittadini in un periodo in cui tra crisi economica e problema terremoto, avrebbe fatto molto comodo risparmiare centinaia di milioni di euro con l'election day. La priorità di Berlusconi e cioè il mantenimento dell'armonia all'interno della coalizione. Quando ciò è incompatibile con gli interessi generali questi ultimi debbono essere sacrificati agli equilibri di potere. Anche in condizioni di emergenza. Prendano debita nota i terremotati abruzzesi.

0 commenti: