venerdì 17 aprile 2009

L'India alle urne per il rinnovo del parlamento. Un continente ancora in bilico tra miseria e sviluppo

714 milioni di indiani sono dai ieri impegnati al voto per le elezioni legislative. per questioni logistiche (l'India è un enorme paese con più di un miliardo di abitanti) gli indiani sii presenteranno alle urne in cinque differenti tornate: 16, 23 e 30 aprile e 7 e 13 maggio. A contendersi la vittoria tre grandi coalizioni: l’Alleanza progressista unita l'Upa ,l’Alleanza nazional-democratica (Nda) e il “terzo fronte”, progressista.
L'Upa è la coalizione che fa capo allo storico partito del Congresso guidato da Sonia Gandhi ed erede della tradizione della famiglia Gandhi ( il Mahatma, la figlia Indira, il figlio di lei Rajiv , marito di Somia) che ricandida come capo dell'esecutivo il premier uscite , il sikh Manmohan Singh. il più accreditato contendente è la nda che ha come caposaldo il partito conservatore indù Bharatiya Janata Party (Bjp) guidato da Lal Krishna Advani. La terza coalizione è composta invece dai partiti progressisti che si sono separati dalla maggioranza dopo l'accordo sul nucleare concluso da Singh con gli Stati Uniti. Il principale rappresentante di questa coalizione è Kumari Naina Mayawati, che ha fatto inizialmente carriera come leader degli intoccabili, ma che ultimamente si è un po' dimenticato di essi perché governa assieme a rappresentanti dei bramini.
secondo le previsioni sarà difficile che una coalizione ottenga i numeri necessari a garatirsi la possibilità di governare con un ampia maggioranza. Restanono da affrontare i nodi legati a uno sviluppo impetuoso ma instabile , con infrastuture da terzo mondo e con la maggioranza della popolazione che vive ancora nella miseria.

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