A Napoli assessori finiti sotto arresto perchè sospettati di essersi fatti corrompere nell'assegnazione di appalti. In Abruzzo dopo lo scandalo del Turco, viene arrestato il sindaco di Pescara con accuse gravissime: corruzione, concussione, abuso, falso ideologico, truffa aggravata. In Basilicata il deputato Margiotta coinvolta nella vicenda delle mazzette legate agli appalti per estrazione di petrolio in regione. Il Partito Democratico in questi giorni, sommerso dagli scandali giustizia fatica a reagire e a trovare le contromisure. E Bertinotti propone una singolare soluzione: il ritorno al vecchio partito con un organizzazione b forti per acquisire maggiori strumenti con cui mobilitare la partecipazione dell'elettorato. Una soluzione vecchia quella dell'ex presidente della Camera che non ricorda come siano stati proprio le strutture pachidermiche dei partiti di massa a determinare quei fenomeni di corruzione che hanno avuto il loro apice nel periodo di Mani Pulite. Il vero problema del partito democratico è la selezione e il ricambio della classe dirigente. Negli Stati Uniti esistono i partiti leggeri e grazie a questo si riesce ad eleggere presidente un uomo di 47 anni. Da noi invece se hai meno di 60 anni sei destinato all'asilo della politica. E dalla Sardegna Soru annuncia di aver risolto il problema del suo conflitto di interessi affidando le sue pareipazioni in Tiscali e L'Unità a un fiduciario. Si tratterebbe del "Blind trust". Peccato che quando si tratti di grandi imprese questa soluzione serva a poco o nulla. Perchè le decisioni prese dal fiduciario verrebbero comunque conosciute dal proprietario che certamente in caso di necessità non se ne rimarrebbe con le mani in mano ma cercherebbe di agire per tutelare le sue aziende. Lo spiegava benissimo il professor Sartori in un editoriale per il Corriere. E lo stesso discorso vale per Soru. Se queste sono le soluzioni, è chiaro che la sinistra è ben lontana dal proporre una ricetta credibile alla questione morale.
sabato 20 dicembre 2008
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1 commenti:
Quello che considero l'aspetto più negativo dell'operato di questa sinistra è il modo di intendere il concetto di opposizione politica: la critica distruttiva del Governo non è fare opposizione, e, nei rari casi in cui c'è effettivamente una controproposta alle iniziative della destra passa in secondo piano a vantaggio del solito, sterile concetto "abbasso Berlusconi".
Ovvio che poi l'elettorato percepisce come leader, gente tipo Di Pietro.Veltroni ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di guidare questa malconcia sinistra, checché lui ne dica (vedi ad esempio qui). Piuttosto, uno che mi sembra stia facendo fruttare il proprio mandato è Zingaretti, eletto alla Provincia di Roma: io lo vedrei bene al posto di Veltroni, perché, da quello che il suo operato (coerente!!) lascia presagire, potrebbe conferire al PD un’identità e dei valori.
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