venerdì 5 dicembre 2008

Zagrebelsky e la questione morale nel PD


L'ex presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, si sfogava alcuni giorni fa in una intervista sul Corriere della Sera contro i "cacicchi" presenti nel PD, ossia i pretoriani del partito che fanno il bello e il cattivo tempo a livello locale, approfittando della debolezza delle direzione nazionale. L'emblema di questo feudatario "democratico" sarebbe Bassolino, il responsabile del disastro ecologico della Campania che nonostante tutto rimane saldo al suo potere. Impossibile dare torto all'autorevole opinionista. Il vero problema è che i primi anon voler sentir parlare delle difficoltà del PD sembrano proprio i militanti. Fprse sono convinti che questo agevoli l'odiato Cavaliere. E invece la mancata resa dei conti interna favorisce il mantenimento di queste posizioni di potere, rallentando il necessario ricambio generazionale. Bisognerebbe avere il coraggio di prendere atto che una generazione di dirigenti di sinistra ha fallito nel suo compito, alternando sconfitte elettorali e ad incapacità di governo. All'estero quando un politico fallisce gli viene cortesemente dato il benservito. Da noi i vari Fassino, D'Alema rimangono leader indiscussi della baracca. Con Baffino in rampa di lancio per fare nuovamente le scarpe a Veltroni qualora ce ne fosse bisogno. E mantenendo lo status quo il Cavaliere gongola.....

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