La Grecia è in rivolta. A causare le rivolte di piazza che in queste ore avvengono ad Atene e Salonicco la morte di un giovane di 16 anni colpito sabato da un poliziotto che ha sparato ad altezza d'uomo durante una manifestazione ad Exarchia, un quartiere della capitale greca tradizionale serbatoio di consenso per i gruppuscoli dell'estrema sinistra. Questo fatto di cronaco si inserisce in un quadro composto da un movimento studentesco molto combattivo che protesta contro una controversa riforma universitaria. Queste manifestazione vengono cavalcate in sede politica dal partito comunista greco e dai socialisti del Pasok contro il governo dei centro destra di Karamanlis che oltre ad essere fragile di suo a causa di una esigua maggioranza parlamentare viene accusato di avere il grilletto facile ( tempo fa un altro studente di 15 anni era morto sempre ad opera di un agente) e di corruzione. Infatti il governo greco avrebbe ceduto vaste aree demaniali al convento di Vatopedi, sulmonte Athos, in cambio di terreni di scarso valore. un sintomo della commistione tra potere politico e religioso che ha fatto sobbalzare i fautori della laicità. Un'operazione che sarebbe costata allo Stato 100 milioni di euro. E sullo sfondo a rendere il clima più incandescente si fanno sentire i primi contraccolpi negativi della crisi economica globale
lunedì 8 dicembre 2008
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