sabato 18 aprile 2009

D'Alema e Berlusconi: la coppia più bella della seconda Repubblica


Il più fedele alleato di Berlusconi non è Bossi. Ne Fini. E nemmeno uno dei suoi luogotenenti lustrascarpe del PDL come Bonaiuti o Schifani. Chi non manca mai di dare una mano di aiuto al cavaliere infatti sta nel PD: è Massimino D'Alema. Da tempo immemorabile Baffino si presta a toglierlo dai guai ogni qual volta sia necessario. Quando Prodi nel 96 si presentò come candidato del centro sinistra, Berlusconi qualificò il Professore come una marionetta manovrata dal nostro eroe. D'Alema non ha fatto nulla per smentirlo e alla caduta del governo Prodi nel 98 non esitò a fiondarsi a Palazzo Chigi. Non si è mai saputo se dietro la sfiducia di Bertinotti ci fosse lui a manovrare. Ma già l'anno precedente D'Alema era stato il protagonista dell'inciucio della Bicamerale : in cambio dell'inerzia nell'affrontare il conflitto di interessi Baffino riceveva dal Cavaliere l'assicurazione che sarebbe diventato il nuovo padre della patria capace di dare una nuova e più moderna costituzione al nostro paese. La Bicamerale falliva miseramente il suo compito ma l'amore tra i due rimaneva ben saldo visto che da Presidente del Consiglio D'Alema non si azzardava a rompere le uova nel paniere a Berlusconi consentendogli di procedere con passo sicuro verso le trionfali elezioni del 2001.
Arriviamo ai nostri giorni. D'Alema (che nel frattempo non aveva perso occasione per lanciare frecciate a Veltroni segretario) con la sua aria da gran stratega della politica è riuscito nuovamente a fornire un meraviglioso assist per Berlusconi. Il quale faceva fatica a spiegare come si potesse non accorpare tutti gli appuntamenti elettorali in un unica data facendo risparmiare soldi preziosi alla collettività , tanto più utili in periodi foschi come quelli che stiamo vivendo. Massimo interveniva prontamente in aiuto e addirittura proponeva di rinviare il referendum al 2010: un'ideona che nemmeno al Cavaliere era venuta in mente. E per rassicurare maggiormente l'amico di tanti accordi sottobanco e deprimere sempre più gli elettori di sinistra si affrettava a prevedere una lunga vita al governo almeno fino alla conclusione naturale della legislatura.
Baffino ha fatto una previsione perfino prudente: con alleati preziosi come lui, Berlusconi non avrà poroblemi a mantenere il potere per altri venti anni.

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