Napoli come ogni estate è sepolta dall'immondizia e deve assistere all'immancabile rimpallo di responsabilità tra istituzioni: il sindaco neoeletto De Magitris evoca la presenza della camorra nel pilotare l'emergenza rifiuti( e probabilmente non ha tutti i torti) e accusa provincia, regione e governo di essere assenti. Ovviamente i chimati in causa respingono le accuse al mittente. Per capire di chi sono le responsabilità bisogna guardare alla titolarità delle competenze. Il Comune deve occuparsi della raccolta dei rifiuti e la provincia deve metter a disposizione i siti in cui scaricarli. Evidentemente entrambi sono gravemente inadempienti. Va detto che la regione in caso di emergenza dovrebbe organizzare il trasferimento dei rifiti nelle altre province. La magistratura ha indagato il presidente Caldoro in carica da poco più di un anno, per epidemia colposa; probabilmente secondo i giudici partenopei nel decennio della gestione Bassolino-Iervolino la spazzatura emanava profumo di lavanda. E il governo? Qui la voce grossa la Lega che cavalcando un argomento di facile presa sul suo elettorato si oppone ad ogni tipo di decreto che scarichi sulle altre Regioni la spazzatura campana. D'altronde De Magistris si era fatto la campagna elettorale sostenendo che non c'era bisogno del termovalizzatore: i napoletani lo hanno preso alla lettera e risolvono il problema bruciando la monnezza nelle strade e spandendo diossina nell'aria.
lunedì 27 giugno 2011
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