Il presidente dello Yemen Ali Abdullah Saleh ha firmato nella capitale saudita Riad un accordo per lasciare il potere dopo 33 anni di ininterrotto dominio. Un altro dittatore che cede il passo al rinnovamento della primavera araba? alcuni elementi lo fanno dubitare . L'accordo garantisce a Saleh l'immunità, nonostante la contrarietà dell'opposizione che avrebbe voluto sottoporlo a processo. Inoltre Saleh rimarrà per 90 giorni al potere come presidente onorario lasciando al suo vice il compito di indire nuove elezioni. Saleh quando si rivolge al suo popolo invitandolo all'unità , non parla da sconfitto: sembra di trovarsi di fronte ad esercizi di equilibrismo di un personaggio spregiudicato sempre sopravissuto alle azioni dei rivali e che intende continuare a giocare un ruolo attivo nella vita politica del Paese, anche se privato del ruolo di comando.
Restano forti le incognite per un paese poverissimo segnato dalla carestia e dalla mancanza d'acqua e di petrolio. Resteranno da affrontare i dissidi tribali e le divisioni tra nord e sud nonchè la forte presenza di Al Qaeda: tutte situazioni sinora sfruttate e alimentate da Saleh per rimanere al potere.
giovedì 24 novembre 2011
Yemen: Saleh lascia il potere dopo 33 anni. Le incognite della transizione
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