giovedì 10 novembre 2011

Tra Napolitano e Mario Monti restano gli interessi di bottega dei partiti

La scelta di Napolitano di nominare Mario Monti senatore a vita è stato un geniale atto di alta politica: il presidente della repubblica ha dato indicazioni ai partiti su come intenderà gestire la crisi e ha forniti un segnale rassicurante ai mercati che infatti hanno reagito riducendo lo spread sia pur di poco. Il fatto che l'atto di nomina sia avvenuto con la controfirma del presidente del consiglio dimissionario Berlusconi è un atto importante di disponibilità a prendere in considerazione l'ipotesi di un governo tecnico. Tuttavia l'ipotesi Monti a Palazzo Chigi non può essere data ancora per acquisita. Ci sono le divisioni all'interno del PDL e le forze politiche , in primis Lega e IDV, che mirano a coltivare i propri interessi di bottega e sperando di guadagnare qualche fetta di consenso premono per andare subito al voto ignorando le possibili gravi ripercussioni che questo comporterebbe per la solidità economico- finanziaria del Paese.
E' il momento della responsabilità: gli sforzi del Presidente della Repubblica di restituire credibilità al nostro Paese si riveleranno inutili se la classe politica non si muoverà nella stessa direzione

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