sabato 1 gennaio 2011

Attentato ad Alessandria d'Egitto: nuovo anno, vecchio jihadismo

Il nuovo anno comincia malissimo con un attentato sanguinoso, quasi sicuramente di matrice islamista, ai danni della comunità cristiana copta di Alessandria d'Egitto. Il bilancio della strage è di 21 morti. Iraq, Nigeria e Egitto sono solo gli ultimi luoghi in cui le minoranze cristiane vengono fatte oggetto di violente persecuzioni.

La libertà religiosa sarà uno dei temi spinosi anche per il 2011. E sbaglia chi crede che questi episodi non lo riguardino perchè avvengono in luoghi lontani dall'Occidente. Le Torri Gemelle, la stazione di Atocha a Madrid, la metropolitana di Londra ce lo rammentano con il loro carico di vittime innocenti.

7 commenti:

NoirPink - modello Pandemonium ha detto...

La tesi dello scontro di religioni va molto di moda. Sarebbe forse più interessante - più interessante non per soddisfare curiosità buoniste, ma per combattere certi fenomeni dalle loro radici - capire cosa scatena certi scontri e approfondire anche solo un attimino.

Per fare un esempio, basterebbe non guardare solo il link striminzito di Corsera.it proposto sulla Nigeria, ma leggere l'articolo cartaceo dello stesso Corsera per sapere che di religioso negli scontri in Nigeria c'è ben poco.

Sarebbe opportuno ricordare come in Iraq le minoranze religiose non abbiano avuto problemi significativi prima della guerra.

O sottolineare come la strage in Egitto cerca di colpire una minoranza cristiana che convive da secoli con una maggioranza mussulmana.

Penso che, senza minimizzare gli episodi di violenza, collocare questi episodi in un quadro che non appare così cupo sia un modo importante per togliere carne al fuoco di gruppi violenti evidentemente nettamente minoritari. Non farsi terrorizzare da chi cerca di diffondere il terrore: è su questo punto che non vinceranno.

storico sgrz ha detto...

In Nigeria c'è stato un assalto a delle Chiese, un luogo religioso.
in Iraq le minoranze religiose sunnita e cristiana non hanno avuto problemi prima della guerra perchè ai tempi di Saddam erano coloro che detenevano il potere ( l'allora vice presidente iracheno Tareq Aziz è un cristiano); mentre per esempio ha avuto grossi problemi la minoranza curda gasata da Saddam e la stessa componente sciita.
In Egitto la minoranza cristiana copta sta diminuendo di numero a causa delle persecuzioni di cui è fatta oggetto da tempo, con la supposta complicità del governo di Mubarak. ( leggere questo articolo: http://it.peacereporter.net/articolo/4093/ )

le persecuzioni ai danni delle minoranze cristiane sono un dato di fatto. che poi vi possano essere in determinate contesti altre concause non toglie nulla alla gravità del fenomeno perchè la libertà religiosa come tutte le libertà è fondamentale e occorre mobilitarsi per difenderla. Ovunque.

NoirPink - modello Pandemonium ha detto...

In Nigeria a negare la natura religiosa dello scontro sono le stesse confessioni religiose, tanto cristiane quanto mussulmane. Gli scontri hanno come unica matrice la volontà di controllare alcune risorse.

In Iraq le persecuzioni religiose nascono a causa di errori madornali nella conduzione della guerra. Ciò non significa che con Saddam Hussein, dittatore tra i peggiori della storia, l'Iraq fosse il paradiso. Significa solo che aver voluto giustificare una guerra come la necessità di sconfiggere un nemico identificato su base religiosa porta a conseguenze negative come questa....

La tesi delle guerra di religione, con enfasi sui pochi casi negativi (spesso interpretati in chiave religiosa quando magari la religione c'entra ben poco...) e silenzio sugli innumerevoli casi di pacifica coabitazione, porta solo a fare davvero guerra di religione, a inasprire i contatti, limitando la libertà religiosa tanto in Egitto quanto in Svizzera.

Tra l'altro, questa lettura tutta inquadrata nella tesi "mussulmani versus cristiani" porta a curiose dimenticanze: ad esempio, non citi la Cina, dove davvero le persecuzioni contro i cristiani sono persecuzioni contro la religione. Però il Partito Comunista Cinese, non essendo di fede islamica, forse non è così interessante...

storico sgrz ha detto...

Noir Pink ciò che dici è inesatto

la persecuzione dei cristiani nel nord Nigeria hanno motivazioni anche religiose: e al contrario di ciò che sostieni, lo conferma il vescovo di Jos , la principale città della regione nigeriana dove stanno avvenendo violenze
( leggere il link: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2010/12/29/NIGERIA-Il-vescovo-cosi-ho-convinto-i-miei-giovani-a-non-vendicare-il-massacro-dei-cristiani/137473/ )

Inoltre le persone sinora arrestate in relazione ai quei fatti fanno parte di un organizzazione fondamentalista islamica locale ( leggere il link: http://it.peacereporter.net/articolo/26111/Nigeria,+arrestati+92+membri+della+setta+islamica+Boko+Haram)

Anche sull'Iraq ciò che affermi non è esatto: l'origine della guerra ,pur se sbagliata, non ha alcun tipo di matrice religiosa . Per di più il partito Baath di Saddam Hussein era di ispirazione laica. Come ho già detto le minoranze cattolica e sciite del Paese allora detenevano il potere. Ma con la fine della dittatura di Saddam l'integralismo islamico sino ad allora represso ha potuto prendere piede.

Il problema del contrasto tra religioni esiste ed è sbagliato mettere la testa sotto la sabbia in omaggio al politicamente corretto.

p.S: la questione dei cattolici in Cina non è certo una dimenticanza, ma si inserisce nel mio ampio problema dei diritti umani violato in quel paese, di cui ho spesso scritto in questo blog

NoirPink - modello Pandemonium ha detto...

In Nigeria vi sono scontri tra etnie (in alcuni casi di diversa fede religiosa) per il controllo del petrolio. E' una situazione che va avanti da decenni e vescovi e imam hanno più volte denunciato insieme il tentativo di far passare questi scontri per scontri a motivazione religiosa.

La guerra in Iraq venne motivata dal legame (provato da elementi falsi costruiti a tavolino, come ormai palese e ammesso anche ufficialmente) tra Saddam Hussein e Al Qaeda, nel quadro di un attacco all'Occidente cristiano. La laicità del partito Baath e il fatto che il regime iracheno non perseguitasse affatto i cristiani erano cose arci-note, ciò non toglie che la guerra fu giustificata da un presunto (e falso) piano islamico-fondamentalista del duo Saddam-bin Laden.

I problema del contrasto tra religioni esiste solo nell'ottica dei fondamentalismi: vogliamo essere fondamentalisti o avere quella malleabilità di approccio che può garantire una coesistenza pacifica (coesistenza che, tra l'altro, è la norma in gran parte delle situazioni)?

E' curioso che qualsiasi opinione che non cerchi di gettare benzina sul fuoco debba essere tacciata come "politicamente corretto".

Come è curioso liquidare il caso cinese perché "si inserisce nel mio ampio problema dei diritti umani violato in quel paese", facendo finta che lo stesso quadro non caratterizzi perfettamente gli altri casi citati. Il problema allora intatto: la persecuzione è rilevante solo se operata da islamici?

storico sgrz ha detto...

Noir Pink, nell'attacco all'Iraq si parlò di legami tra al Qaeda e Saddam ma la motivazioni dell'attacco al cristianesimo è inesistente: citami un solo discorso in cui Bush e Colin Powell citarono la minaccia al cristianesimo associato all'Iraq.
E le attuali aggressioni non hanno nulla a che vedere con l'origine della guerra, ma sono riconducibili alla penetrazione dell'estremismo islamico in Iraq che con Saddam Hussein non riusciva a prendere piede.
sulla Nigeria io ti ho citato una fonte in cui è il vescovo locale nigeriano a denunciare l'esistenza di difficoltà di coesistenza tra musulmani e cristiani.
Poi se tu la vuoi ignorare è un'altro discorso.

La tesi che il problema del contrasto tra religioni esiste solo nell'ottica dei fondamentalismi è una tesi che non sta in piedi. E allora Samuel Huntington, fondatore delle celbre rivista Foreign Policy, che ne è stato uno dei più famosi teorizzatori, è un fondamentalista?
Cercare di descrivere la situazione per quella che è, non significa gettare benzina sul fuoco, ma costituisce il primo passo per affrontare i problemi. Ciò che definisci "atteggiamento malleabile" equivale a fare finta che essi non esistano: e difatti le minoranze cristiane in quei luoghi continuano a lasciarci la pelle.

p.S: nel mio blog ci sonos decine di post dedicati ai diritti umani , alcuni anche dedicati alla Cina. Quindi sostenere che io mi limiti a denunciare i problemi del monod islamico non attacca. Ma siccome questi problemi esistono vanno rilevati e non nascosti.

storico sgrz ha detto...

ah un'altra cosa: la regione del Plateau in cui sino avvenuti gli scontri non ha petrolio. La Nigeria è uno Stato tre volte più grande dell'Italia e il petrolio è collocato sopratutto al sud, nella zona del delta del Niger.
Semmai la concausa economica , assieme a quella religiosa e etnica va vista nel contrasto per il possesso della terra. Ma esiste anche un problema religioso e non va sottaciuto.