lunedì 22 marzo 2010

La riforma sanitaria di Obama : trionfo o suicidio politico?


Obama porta a casa il primo grande successo del suo mandato presidenziale con l'approvazione della riforma sanitaria da parte della Camera dei rappresentanti; il presidente ora ratificherà il testo senza gli ultimi emendamenti; questi ultimi per essere approvati dovranno ripassare al vaglio dal Senato anche se per essi sarà sufficiente la maggioranza semplice dei 51 senatori che dovrebbe essere solo una formalità; il nuovo health care non istituisce un sistema sanitario nazionale sul modello europeo ma costituisce comunque un epocale innovazione rispetto alla tradizionale mentalità americana perché fornisce facilitazioni e sgravi per sottoscrivere una assicurazione privata; riduce i costi delle assicurazioni private; infine le aziende con dipendenti superiori a 50 unità dovranno aiutare gli impiegati ad assicurarsi.
Per raggiungere l'obiettivo ha dovuto vincere le resistenze dei deputati democratici antiabortisti emanando un executive order con cui si stabiliva che l'aborto non sarebbe stato pagato con i soldi pubblici.
I repubblicani promettono battaglia per le elezioni di novembre sul costo della riforma940 miliardi di dollari da coprirsi con tagli al medicare e con ulteriori tasse. Molti americani potrebbero non capire perché il presidente ha scelto di occuparsi di sanità in un momento in cui la priorità è il rilancio dell'economia e la creazione di nuovi posti di lavoro. E il rischio immediato di questa incomprensione per Obama è quello di perdere la maggioranza alla Camera dei rappresentanti, e ciò lo condannerebbe a vivacchiare per il resto del suo mandato sulla scia di quanto accadde già a Clinton.

0 commenti: