lunedì 18 luglio 2011

Lo scandalo intercettazioni in Inghilterra fa vacillare l'impero di Murdoch. Le differenze con l'Italia


Lo scandalo intercettazioni che in Inghilterra ha costretto il News of the world a chiudere i battenti rischia di travolgere l'intero impero mediatico di Rupert Murdoch. Alcuni nostri soliti giornalisti scribacchini facendo un paragone con quanto avviene in Italia sostengono che l'unica differenza è che in Inghilterra i colpevoli vengono messi in galera. Se si bada ai fatti la questione intercettazioni in Italia e regno Unito in realtà è molto differente. I giornalisti del News of The World intercettavano illegalmente di propria iniziativa personaggi famosi, parenti e amici di persone protagonisti di fatti di cronache, comprese vittime di omicidio. Uno scandalo che rischia di toccare anche il primo ministro Cameron accusato di aver assunto come suo portavoce Andy Coulson, ex direttore del tabloid e ora agli arresti. Questo livello di bassezza in Italia fino ad ora non è stato miminimamente raggiunto: finora sono state pubblicate intercettazioni effettuate dalla forze dell'ordine e riguardanti indagini penali. Si può discutere dell'opportunità di diffondere o meno certi particolari più delicati per la privacy e meno inerenti alle vicende giudiziarie. Ma da qui a tracciare una linea di continuità con le vicende inglesi ce ne corre. L'obiettivo di chi porta avanti questo assurdo paragone è chiaro: arrivare a una legge restrittiva delle intercettazioni legali ( quelle compiute dalla magistratura) per impedire che vengano scoperte le magagne in cui sono coinvolti i personaggi eccellenti. Non a caso invece non viene fatto cenno ai rischi connessi alla concentrazione di potere mediatico con le conseguenti reticenze investigative di Scotland Yard , estremamente timida negli anni scorsi nei confronti dell'impero di Murdoch: se facessero questo genere di riflessione molti italici pennivendoli potrebbero trovarsi senza lavoro.

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