lunedì 9 agosto 2010

Prima offensiva contro Fini. I dubbi sulla casa di Montecarlo affittata a Giancarlo Tulliani.


Comincia il fuoco di fila contro il dissidente Fini: oggetto della contingente polemica un appartamento a Montecarlo donato in eredità ad Alleanza Nazionale da una simpatizzante del partito per poi venire venduto pochi anni dopo a una società offshore e passare in affitto a Giancarlo Tulliani, fratello della compegna del presidente della Camera, Elisabetta.
Nella nota in cui espone la sua versione dei fatti, Fini precisa che comunque la vicenda si concluda in sede giudiziale, non sono entrati in gioco soldi e beni pubblici. Una sottolineatura doverosa ma i dubbi permangono anche dopo i chiarimenti offerti da Fini.
Anzitutto per la vendita dell'immobile si è ricorso a delle società immobiliari offshore, una procedura notoriamente usata per cercare di non rendere rintracciabili i capitali al fisco.
in secondo luogo se Fini non era al corrente dell'identità del compratore che si cela dietro la società offshore, essa dovrebbe essere conosciuta almeno dal senatore Francesco Pontone, delegato da Fini alla firma dell'atto di vendita. Perchè Pontone non viene sollecitato a dissolvere le nebbie su questo aspetto?
In terzo luogo la precisazione di Fini sul valore dell'immobile stimato in quattrocentomilioni di lire non appare esauriente. Chi fece la valutazione? Infatti nonostante tutte le i spese per la ristrutturazione il prezzo di 30000 euro ricavato da AN per l'immobile viene giudicato dagli esperti di Montecarlo sensibilmente inferiore al suo valore effettivo.
Infine il ruolo di Giancarlo Tulliani: nella ricostruzione di Fini apprendiamo che nel 2008 fu lui a comunicargli dell'esistenza di un possibile acquirente per l'appartamento che dopo poco tempo lo stesso Tuliani avrebbe acquisito in locazione. Una notizia che Fini dice di aver allora accolto con disappunto. E' lo stesso stato d'animo di tutti coloro che ora gli chiedono di fare maggiore chiarezza: su questo il presidentre della Camera si gioca buona parte della credibilità nella sua battaglia sulla questione morale.

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