domenica 29 agosto 2010

Sul processo breve Futuro e Libertà si gioca la sua credibilità politica

Uno dei problemi fondamentali della giustizia italiana è l'eccessiva durata dei processi. Per questo il nostro paese ha subito numerose condanne dalla Corte europea per i diritti dell'uomo per violazione del principio della ragionevole durata. La genialata con cui il Cavaliere intende risolvere il problema è il processo breve: invece di affrontare strutturalmente le cause che stanno alla base del malfunzionamento del sistema giudiziario il Papi e il fidato Alfano decidono che dopo un tot dall'inizio del processo ci dovrà essere un colpo di spugna. Quindi processo finito, i criminali ringraziano per il nuovo omaggio reso alla loro impunità e tanti saluti alle esigenze di giustizia delle vittime di reati. la ratio che sta alla base di questo provvedimento è tutelare Silvio e i suoi discepoli dalle pericolose insidie dei processi che li riguardano. Gli interessi generali sono messi in secondo piano e dell'andamento del processo civile, la vera piaga del sistema processuale italiano, non si fa menzione.
Perciò se i finiani vogliono essere coerenti con la dichiarata battaglia per la tutela della legalità, debbono opporsi senza riserve a questa indecenza giuridica. Sul tema del processo breve Futuro e Libertà si gioca una buona fetta della credibilità del suo agire politico.

N.B: nel dettaglio si avrà l'estinzione del processo nei seguenti casi: in caso di reati indultati o indultabili (commessi cioè prima del maggio 2006), con pene inferiori nel massimo a 10 anni:* entro 3 anni dall'esercizio dell'azione penale da parte del PM, in primo grado;* entro 2 anni per l'appello* entro 1 anno e sei mesi per il giudizio in Cassazione.* in caso di reati commessi dopo il maggio 2006 e con pene inferiori nel massimo a 10 anni:* dopo 2 anni per ogni grado di giudizio* in caso di reati più gravi * 4 anni per il primo grado;* 2 anni per l'appello * un anno e sei mesi per la Cassazione* in caso di reati per mafia e terrorismo:* 5 anni per il primo grado* 3 anni per l'appello* 2 anni per la Cassazione

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