Un profilo molto interessante dell'elettore del Carroccio ricavato estraendo una serie di elementi da diverse indagini di istituti demoscopici è quello che ci presenta il sito Termometro Politico; in estrema sintesi La Lega presenta gli elettori con il più alto tasso di fedeltà ( 95%) tra tutte le forze politiche e ha una composizione sociale eterogenea ( votano Lega liberi professionisti, imprenditori operai impiegati e disoccupati) ; chi vota lega si autodefinisce tendenzialmente di centro e le motivazioni che lo inducono a questa scelte sono diverse: al contrario di ciò che si pensa quella xenofoba e razzista non è la principale;ben più rilevante è il legame con il territorio o la sfiducia verso i parti di centro destra.
Alle Regionali del trionfo della Lega, manca l'effetto-traino di Berlusconi e cala il PD
Le elezioni regionali del 2010 vedono il sorpasso del centro destra anche nel governo locale. Prima del voto del 28 e 29 marzo la sinistra governava 14 regioni su 20; adesso dopo le quattro regioni ( Piemonte, Lazio, Campania, Calabria) è il centro sinistra ad avere il controllo di 11 Giunte regionali che amministrano una popolazione di 42 milioni. Il partito che incrementa maggiormente i consensi è la Lega: Il Carroccio raddoppia la sua base elettorale con un milione e 370 mila voti in più rispetto alle precedenti regionali del 2005. La grande novità è che l'avanzata del Carroccio non si limita al tradizionale terreno di caccia padano ( dove va comunque il sorpasso effettuato in Veneto ai danni del PDL come primo partito) ma si estende alle zone rosse: La lega aumenta i supoi consensi del 165% in Emilia Romagna, li raddoppia in Toscana, li triplica nelle Marche, li incremetna di sei volte nelle Marche. A fronte del successo leghista va registrata a sinistra la crisi di consenso del PD: Il partito Democratico perde due milioni di voti rispetto al 2005. la perdita è generalizzata ma particolarmente pronunciata in tre delle quattro regioni espugnate dal centrodestra ( in Calabria con oltre il 50%; in Campania e Piemonte circa il 30%; più contenuta nel Lazio con il 14%). Ad avvvanttaggiarsi del calo del PD è l'Italia dei Valori che dopo la Lega è il partito che registra l'incremento maggiore con 1 milione e 227 mila voti in più, pur partendo da un precedente dato di partenza assai basso.
Per quanto riguarda il PDL, al contrario di quanto affermano i suoi sostenitori, non c'è stato l'effetto trainante di Berlusconi sul centrodestta: il popolo della Libertà perde rispetto al 2005 oltre un milione di voti. il Dato va però interprtato tenedno conto che quasi 600000 voti sono stati persi nel Lazio a causa della mancata prsentazione della lista in provincia di Roma. Ciò detto il calo del PDL è marcato anche in molte regioni settentrionali Piemonte (–178 mila, –27%), Lombardia (–162 mila, – 11%), Veneto (–154 mila, –22%) – e “rosse” – Emilia-Romagna (–99 mila voti, -16%), Toscana (–95 mila, –19%).
Le elezioni regionali hanno visto un notevole riequilibrio dei rapporti di forza in entrambi gli schieramenti: nel 2005 Forza Italia e AN ( poi fusi nel PDL) avevano un consenso di 5,1 volte superiore a quello della Lega. Nel 2010 questo rapporto è sceso a 2,2. Stessa cosa dicasi per il centro-sinistra dove dal 2005 al 2010 l'incidenza dei consensi del Partito di Di pietro sull'intera coalizione è cresciuto dal 4% al 21%. Difficilmente i dirigenti nazionali dei due schieramenti potranno ignorare questi verdetti.
Per quanto riguarda le formazioni minori, L'UDC ha perso il 15% dei voti ( -227000) rispetto al 2005. Il calo è stato più marcato nelle regioni in cui il partito di Casini ha scelto di allearsi con il centro sinistra. Ma l'autentico crollo si è avuto per le formazioni della sinistra radicali che nonostante l'exploit di Vendola in Puglia hanno perso 1 milione 274 mila voti attestandosi su un modesto 3% a livello nazionale e confermando di subire la concorrenza di altre formazioni come l'IDV a cui si è aggiunta in questa tornata il movimento di Beppe Grillo che nelle 5 regioni in cui si è presentata ha ottenuto 390000 voti: un interessante risultato per una formazione che se presentava alle urne per la prima volta.
FONTE: ISTITUTO CATTANEO SU DATI MINISTERO INTERNO E REGIONI CALABRIA, PUGLIA, MARCHE, TOSCANA
Luci e ombre di " Rai per una notte ": contro la censura troppo Santoro, poca informazione
Rai per una notte, l'esperimento di talk politico multicanale condotta da Michele Santoro e andata in onda contemporaneamente sul web, sul satellite ( sky e Current TV , ) e sul digitale terrestre tramite alcune tv locali va giudicata guadandola da diverse angolazioni. Anzitutto da quella della libertà di informazione: non bisogna dimenticarsi che l'iniziativa è nata come reazione alla lugubre scelta della Rai di censurare le trasmissioni di approfondimento politico in vista delle elezioni regionali. in secondo luogo il risultato stimato del 10-11% di share testimonia le grandi potenzialità dei nuovi media
Da qui a parlare di successo dell'informazione ce ne corre: un informazione deve essere problematica, d i una tematica deve saper accogliere sfaccettature e punti di vista diversi. A Rai per una notte non si è visto nulla di questo I contenuti mi hanno convinto solo nella parte in cui si ricostruiva tramite le intercettazioni il perché si è arrivati alla chiusura dei talks politici in Rai( i processi mediatici che non piacciono al cavaliere) ; male, anzi malissimo, invece l'eccesso di antiberlusconismo con la punta di Luttazzi che nobilita l'odio verso i Mascalzoni ( Silvio e i suoi accoliti) come mezzo per elogiare gli onesti.
Dal punto di vista politico cambia poco: il programma è servito a incrementare l'aura di martirio gravante attorno alla banda di Annozero ( Giovanni Floris e le sue pillole di saggezza apparivano decisamente fuori posto in un clima decisamente diverso dallo stiler con cui conduce Ballarò) e in questo senso è naturale che sia piaciuto a chi considera Berlusconi il male assoluto; mentre per converso tutti gli altri hanno mantenuto le proprie perplessità sullo stile informativo di Santoro o addirittura si sono visti confermare nell'opinione che ciò che unisca la sinistra sia sopratutto il disprezzo verso Papi Silvio
Lo scandalo pedofilia coinvolge anche Joseph Ratzinger? gli interessi della Chiesa e quelli delle vittime di abusi
Lo scandalo pedofilia torna a colpire la Chiesa e questa volta le indiscrezioni vorrebbero implicato lo stesso papa Ratzinger che ai tempi in cui era arcivescovo di Monaco avrebbe acconsentito al trasferimento nella sua diocesi di un sacerdote accusato di abusi sessuali verso minori. Non mi sfugge il fatto che dietro a queste ricorrenti accuse ci siano anche motivazioni anticlericali. Rimane il fatto che l'interesse principale dovrebbe consistere nella salvaguardia degli innocenti che hanno subito le violenze. Per questa ragione la Chiesa dovrebbe in primo luogo impegnare le sue energie nel recuperare i bambini che hanno subito dei torti così atroci da parte di membri del suo clero. La procedura di indagine canonica invece segue canali di assoluta riservatezza dando invece la sensazione di mettere al primo posto il mantenimento della rispettabilità dell'istituzione ecclesiastica. L'osservatore Romano scrive che tutto ciò non impedisce una parallela denuncia anche in sede civile. Formalmente è vero: ma di certo la segretezza con cui essa viene svolta non incoraggia quella collaborazione con le autorità civili che invece sarebbe auspicabile. La Chiesa non ha capito che in questo caso il silenzio non è una virtù. Venendo a mancare l'auspicata trasparenza appare poco credibile il proporsi come il bersaglio di un accerchiamento mediatico volto a delegittimarla .
A Napoli tra camorristi e disoccupati regna il voto di scambio
il Mattino sta facendo una bella inchieste sul voto di scambio a Napoli. Personaggi legati direttamente o indirettamente alla Camorra vendono pacchetti di voti a 50 euro cadauna al migliore offerente. Ora l'inchiesta si allarga ai disoccupati. Il meccanismo ruota attorno a sigle sindacali di senza lavoro che predispongono propri comitati elettorali che concentrano la loro attenzione su un determinato candidato. vengono raccolti i nominativi dei votanti che s’impegnano a dare la preferenza in cambio del sussidio o di un posto. La procedura di controllo: dalla residenza si risale al seggio di appartenenza, in modo da poter verificare che a ciascun seggio corrispondano effettivamente il numero dei voti inizialmente preventivato. Il pagamento dovrebbe avvenire solo dopk che l'elettore si sia recato al seggio per votare il candidato concordato. Favorite sono le organizzazioni in grado di spostare pacchetti di preferenze.
La Digos ha diramato una informativa per rafforzare i controlli nelle aree più a rischio, da Scampia ai Quartieri spagnoli. La Procura attende i rapporti della polizia per poter a sua volta procedere relativamente alle ipotesi di reato..
Rapporti tesi tra Usa e Israele su Gerusalemme est
Tra Stati Uniti e Israele c'è una tensione che non si respirava da decenni. Al congresso dell'AIPAC potente lobby filoisraeliana degli Stati Uniti Hillary Clinton ha ribadito che lo status quo tra palestinesi e israeliani è insostenibile; pronta la Replica del primo ministro israeliano Nethanyahu : "Gerusalemme è la nostra capitale". Nethanyahu si recherà da Obama chiedendo di intensificare la pressione per nuove sanzioni contro l'Iran in sede ONU. Obama, forte sul piano interno del successo sulla riforma sanitaria, è probabile che ribadisca come la costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme est è illegale sulla scia di quanto già espresso dall'ONU e dal quartetto.
Papa Benedetto e Papi Silvio a braccetto contro l'abortista Bonino
Una mano lava l'altra. E mentre Berlusconi elogia benedetto XVI per l'efficace ( a suo dire) risposta contro la pedofilia, la CEI tramite il suo presidente cardinal Bagnasco invita a votare contro l'aborto. L'aborto è veramente la priorità in un Paese colpito da un devastante degrado morale? Perchè non pronunciarsi contro la corruzione? o contro la mercificazione della donna? la risposta forse è perchè solo nel primo caso l'indicazione può valere come invito a votare il partito del Santo Cavaliere, pluriprescritto per corruzione e tutore di gnocche ed escort, contro le abortiste sacrileghe Bonino e Bresso.
Più che sull'aborto ritengo che i timori della Chiesa sono rivolti verso i propri rilevanti interessi nella sanità di queste regioni che potrebbero essere intaccati da esponenti politici dichiaratamente anticlericali
La riforma sanitaria di Obama : trionfo o suicidio politico?
Obama porta a casa il primo grande successo del suo mandato presidenziale con l'approvazione della riforma sanitaria da parte della Camera dei rappresentanti; il presidente ora ratificherà il testo senza gli ultimi emendamenti; questi ultimi per essere approvati dovranno ripassare al vaglio dal Senato anche se per essi sarà sufficiente la maggioranza semplice dei 51 senatori che dovrebbe essere solo una formalità; il nuovo health care non istituisce un sistema sanitario nazionale sul modello europeo ma costituisce comunque un epocale innovazione rispetto alla tradizionale mentalità americana perché fornisce facilitazioni e sgravi per sottoscrivere una assicurazione privata; riduce i costi delle assicurazioni private; infine le aziende con dipendenti superiori a 50 unità dovranno aiutare gli impiegati ad assicurarsi.
Per raggiungere l'obiettivo ha dovuto vincere le resistenze dei deputati democratici antiabortisti emanando un executive order con cui si stabiliva che l'aborto non sarebbe stato pagato con i soldi pubblici.
I repubblicani promettono battaglia per le elezioni di novembre sul costo della riforma940 miliardi di dollari da coprirsi con tagli al medicare e con ulteriori tasse. Molti americani potrebbero non capire perché il presidente ha scelto di occuparsi di sanità in un momento in cui la priorità è il rilancio dell'economia e la creazione di nuovi posti di lavoro. E il rischio immediato di questa incomprensione per Obama è quello di perdere la maggioranza alla Camera dei rappresentanti, e ciò lo condannerebbe a vivacchiare per il resto del suo mandato sulla scia di quanto accadde già a Clinton.
Gordon Brown vuole abolire la Camera dei Lord
In Gran Bretagna il primo ministro laburista Gordon Brown si gioca l'ultima carta per ribaltare il risultato delle elezioni politiche del prossimo 6 maggio che tutti i sondaggi lo vogliono: si tratta della proposta di abolizione della camera dei Lord e della sua sostituirla con una camera elettiva che abbia il compito di esaminare le leggi prima che entrino in vigore. Blair aveva ridotto in numero dei pari ereditari fino a 92. L'obiettivo di Broown sarebbe quello di sottrarre al leader conservatore David cameron un po' di consenso presso i cittadini che sono in gran parte contrari ai privilegi dei Pari. Ma gli inglesi non vogliono una seconda camera elettiva sul modello italiano visti i problemi di legittimità che si verrebbero a creare nel caso di posizioni discordanti delle due Camere su uno medesimo progetto di legge.
Il popolo di Berlusconi in piazza: la libertà di gonfiare il numero dei partecipanti
Una delle manifestazioni più evidenti della tendenza dei politici a mentire avviene quando si tratta di fornire i numeri delle manifestazioni di piazza da loro organizzate. Nel 2008 il Pd dichiarò che ad ascoltare Walter Veltroni al Circo Massimo c'erano due milioni e mezzo di persone in un luogo che ne può contenere al massimo mezzo milione. Pochi mesi dopo il buon Walter dopo l'ennesimo ruzzolone elettorale fu defenestrato dagli stessi che in quell'occasione ne avevano esaltato la capacità di catalizzare folle oceaniche. Oggi è toccato al PDL dare i numeri: per i dirigenti del partito dell'amore un milioni di discepoli si sono radunati in Piazza San Giovanni per sentire la Buona Novella del Messia Silvio . Il problema è che quella piazza può contenere 2500000 persone al massimo se si sta stretti come delle acciughe.
Duemila anni fa ci si limitava alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, oggi invece le doti sovrannaturali dell'Unto consentono di moltiplicare le persone.
A parità di balle, inutile aspettarsi per Berlusconi una sorte identica a quella di Veltroni. Il re è meno nudo quando ci sono tanti giornali e televisioni disponibili a teamutare le tue bugie in verità rivelata. La manifestazione del PDL si inserisce nel solco della strategia del Cavaliere all'indomani dell'esclusione delle liste volta a contrapporre il partito dell'amore ai comunisti infidi che con la'iuto dei giudici mirano a impedire agli avversari di presentarsi alle elezioni democratiche. C'è da giurare che visti i potenti mezzi di cui dispone il Papi tale piano potrà andare in porto.
Il presidenzialismo di Berlusconi guarda più ad Arcore che agli Stati Uniti
Berlusconi ha rilanciato la carta del presidenzialismo proponendo la elezione diretta del presidente della Repubblica. Ma il presidenzialismo che ha in testa il presidente del Consiglio è molto differente da quello del celebre modello americano . Per Silvio essere eletti direttamente dal popolo significherebbe essere autorizzati a fare quello che gli pare senza quei pesi e contrappesi ( Checks and balances) del sistema statunitense che invece a lui nei fatti infastidiscono tanto. Negli Stati Uniti titolare esclusivo della funzione legislativa è il Congresso e pur essendoci gli ordini esecutivi ( i c.d. executive orders) un presidente si sognerebbe di governare a suon di decreti come fa il nostro Papi. Nentre negli Stati Uniti il presidente Clinton è stato sottoposto a procedura di impeachment per aver mentito in una dichiarazione giurata sulla sua relazione con Monica Lewinsky in Italia Berlusconi si fa le leggi per evitare i processi che lo vedono imputato in reati ben più gravi. Mentre negli Stati Uniti è il Congresso a stabilire l'ammontare del budget finanziario con cui l'amministrazione presidenziale può svolgere le sue politiche, in Italia il governo per eliminare ogni tipo di dibattito ha posta la fiducia sulla legge finanziaria. Notate qualche differenza tra il presidenzialismo americano e quello che ha in mente il Cavaliere?
Chi pagherà per Stefano Cucchi, torturato, picchiato e lasciato morire di sete?
Stefano Cucchi è morto di sete. Stando ai risultati dell'inchiesta della commissione parlamentare, a causare il 22 ottobre del 2009 il decesso del ragazzo romano all’ospedale Pertini di Roma dopo una settimana di agonia fu "una grave forma di disidratazione". Cucchi subì delle lesioni, ma queste pur nella loro gravità ( anche delle fratture) non sono la causa diretta della morte.
Stefano Cucchi rifiutava il cibo e l'acqua per richiamare l'attenzione sulla gravità della sua situazione in modo che gli venisse concesso un colloquio con un avvocato. Ma nessuno dei medici che avrebbero avuto il dovere di assisterlo si era accorto o ha voluto accorgersi che la situazione stava diventando irreversibile. nel tentativo disperato di revndicare un suo diritto a Stefano Cucchi è stata riservata una morte orrenda: picchiato e torturato, è stato lasciato che si consumasse per mancanza di acqua nell'organismo come non capita più nemmeno alle bestie a cui almeno si concede la pietà del colpo di grazia.
Sono convinto che i familiari di Stefano non avranno giustizia e che i responsabili di questo supplizio pagheranno in maniera risibile per il crimine di cui sono stati complici e protagonisti
Alle regionali francesi vincono i socialisti e crolla la destra di Sarkozy. Le conseguenze per la politica dell'Eliseo
La sconfitta di Sarkozy e del suo partito, l'UMP, alle regionali francesi è du quelle pesanti: è il peggior risultato per la destra di governo dalla fondazione della V repubblica. Rovescio acuito acuito dal buon riscontro del fronte nazionale, il partito filofascista, di Jean Marie le Pen. L'affermazione socialista raggiunge punte che non si toccavano da 20 anni; il contestuale buon risultato dei verdi consente di intravedere la possibile costituzione un alternativa di governo a sinistra. L'altra faccia della medaglia riguarda le concessioni che i socialisti dovranno fare agli ecologisti sul piano dei programmi, riproponendo una compatibilità che già in passato si è presentata problematica.
Se le dimensioni del rovescio della destra inducono a pensare che l'elettorato abbia voluto dare al voto anche il significato di una sanzione all'operato del presidente Sarkozy, tuttavia ritengo sbagliato caricare di eccessivi significati politici il voto amministrativo francese. Tanto più in considerazione del fatto che le elezioni locali vengono vinte regolarmente dai socialisti dal 1993. Essi sono già al governo nella maggior parte delle regioni metropolitane ma si sono mostrati incapaci tradurre questo predominio locale in un consenso verso i loro programmi politici nazionali.
Infine la vittoria di Segolene Royal nella regione del Poitou-Charentes potrebbe rilanciarne le ambizioni nazionali in vista di una possibile nuova candidatura presidenziale, insidiando la leadership in casa socialista del segretario Martine Aubry
Berlusconi chiede a Innocenzi (Agcom) di chiudere Annozero. il ruolo della politica e quello della magistratura
Le intercettazioni pubblicate dal Fatto Quodiano che proverebbero le pressioni esercitate dal presidente del Consiglio Berlusconi al membro della autorità garante per la comunicazioni Innocenzi Botti per far chiudere le trasmissioni Annozero e Ballarò sono il classico segreto di Pulcinella. Da una parte abbiamo Berlusconi che non ha mai fatto mistero di considerare quel tipo di trasmissioni dei processi in TV e che dunque per questo andrebbero chiusi. Dall'altra abbiamo un membro di un'autorità che di indipendente ha solo il nome giacché le nomine sono gestite dal Parlamento e dallo stesso presidente del Consiglio. Nello specifico Innocenzi Botti è un ex parlamentare di Forza Italia nonché sottosegretario del governo Berlusconi dal 2001 al 2005. Dunque non è per nulla sorprendente se Berlusconi manifesta in privato opinioni più volte espresse in pubblico e se Innocenzi, che occupa quel ruolo proprio perché indicato dal suo partito, si mostra sensibile alle lagnanze del suo leader politico. Poi c'è il terzo uomo Minzolini, direttore di un TG1 da sempre ostaggio della lottizzazione politica e dunque oggi come ieri espressione di chi detiene le redini del comando. I magistrati di Trani, titolari dell'inchiesta, ipotizzano un reato di concussione. Premesso che è doveroso che i giudici procedano nell'accertamento dei fatti, è mia personalissima opinione che stando a quando sinora emerso sarà difficile dimostrare il compimento di reati.
Difatti il problema più che giudiziario è politico e riguarda la natura delle autorità di garanzia e del servizio pubblico radiotelevisivo che per come sono configurate attualmente non svolgono il ruolo che gli dovrebbe competere ma servono solo a tutelare i politici di cui sono l'emanazione. Una situazione a cui ha contribuito anche il centrosinistra che piange lacrime di coccodrillo ma che non concreto non si è mai schierata contro la lottizzazione dei posti chiave ma anzi l'ha completamente sposata quando era al governo.
Rresta la situazione di intollerabile malcostume che andrebbe risolta con la riorganizzazione sia della Rai che autorità di controllo in modo da renderle effettivamente indipendenti. Ma davvero la politica ha interesse a fare questo passo?
Decreto salvaliste: scende in piazza il masochismo mediatico della sinistra
Il centrosinistra scende in piazza per protestare contro il decreto salva liste. Un perfetto assist per le armate mediatiche del Cavaliere che potrà impostare il resto della propaganda elettorale sulle regionali dicendo che la sinistra si rivolge alla piazza per chiedere che le liste degli avversari non possano presentarsi alle elezioni.
Ma quanto sono astuti i dirigenti politici dell'opposizione!!! Ogni giorno se ne inventano una nuova pur di lasciare al potere Silviuccio :(
Almeno avessero aspettato a fare la manifestazione dopo quelli del PDL....