martedì 3 aprile 2012

Myanmar: Aung San Suu Kyi vince le elezioni ma il potere dei militari resta saldo

Aung San Suu Kyi
In Myanmar (ex Birmania) vittoria nelle elezioni parlamentari per il leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi e per il suo partito Lega nazionale per la democrazia che ha conquistato 43 seggi su 44 disponibili.
Positive le reazioni internazionali alle elezioni, le terze con un minimo accenno di pluralismo democratico da quando nel 1962 l'esercito instaurò la dittatura.
L'Unione europea ha annunciato che vuol dare un segnale positivo riesaminando la sua politica di sanzioni contro la giunta militare al potere. E il primo ministro indiano Singh ha annunciato di voler visitare il Paese al più presto.
Il rischio che la comunità internazionale non deve correre e quello di farsi trascinare dall'euforia giacchè nonostante il successo elettorale dell'opposizione il Parlamento resta ancora dominato dal partito ei militari e dal blocco di seggi riservati ai membri non eletti delle forze armate. Dimenticare la repressione delle libertà e del dissenso compiute per decenni dai militari sarebbe la peggior risposa ai faticosi progressi verso la democrazia compiuti da Suu Kyi e dai suoi sostenitori.

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