E' passato poco più di un anno dall'inizio della rivolta libica che avrebbe portato al crollo del regime di Gheddafi e le notizie che arrivano non inducono all'ottimismo per l'evoluzione democratica, la stabilità istituzionale e il consolidamento dei diritti umani di quel Paese.
In un recente rapporto Amnesty International denuncia la diffusione della tortura operata dalle milizie nei confronti degli sconfitti fedeli del colonnello o anche degli abitanti delle località che erano state roccaforti dei lealisti.
C'è poi la montante tensione tra la capitale Tripoli e la città simbolo della resistenza, Bengasi in cui i capi tribali hanno proclamato l'autonomia della Cirenaica dal resto del Paese chiedendo la creazione di uno stato federale. IL CNT per bocca del suo presidente Jalil esprime parole di condanna nei confronti del passo compiuta a Bengasi. Sarà secessione? Dopo quella tra ribelli e lealisti, c'è il rischio di una nuova guerra civile in libia che potrebbe vedere contro le regioni storiche del Paese, la Tripolitania e la Cirenaica
giovedì 15 marzo 2012
Tripoli e Bengasi ai ferri corti: la Libia di nuovo a rischio guerra civile
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